Il Gruppo, intanto, cresce in adesioni, un dato che trasmette maggiore entusiasmo in una terra che deve convivere, purtroppo, con la rassegnazione diffusa.
Dalla protesta di Roma del marzo scorso sia in Piazza Indipendenza, sia in Piazza Montecitorio, era emersa la necessità di redigere due dossier da inviare in I e VII commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, dei cui esiti si è ancora in attesa.
TRIBUNALE ROSSANO, LE RICHIESTE DEL GAV
Nel frattempo il GAV inviava una lettera al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, anche nella qualità di presidente del Csm, all’interno della quale non solo si evidenziavano le ragioni della protesta, ma si chiedeva un incontro allo scopo di rappresentare i gravi disagi ed effetti prodotti dalla sciagurata riforma. La risposta giungeva dall’ufficio di presidenza attraverso il suo responsabile, il quale comunicava di avere inoltrato la nostra missiva al ministero della giustizia, lo stesso che non solo ha determinato la soppressione dell’ex presidio di giustizia ma ha anche deciso di non voler fare chiarezza sulle dinamiche contorte che hanno determinato la chiusura.
A fronte di tutto ciò, il Gav ha deciso di trasmettere una nuova lettera al Capo dello Stato (in allegato), quale ultimo tentativo democratico di essere ricevuto dal Presidente della Repubblica. Nel caso dovesse riproporsi la solita inutile risposta in linguaggio burocratese non si esiterà un solo istante a far sentire le ragioni di un territorio colpito illegalmente proprio da organi chiamati e pagati per garantire giustizia, attraverso nuove azioni, pur sempre democratiche, di lotta.
Il Gav rimane in attesa della formulazione di una delibera di Giunta del Comune di Rossano, dove si dà impulso ai dossier inoltrati presso il Csm.
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