«Le proposte delle Regioni – spiega il parlamentare – intervengono sulla riforma della geografia giudiziaria per introdurre una disciplina finalizzata al ripristino degli uffici giudiziari soppressi. Le proposte analizzate nell’ultima seduta, quelle delle Regioni Campania e Calabria, incardinate con le precedenti, si compongono di tre articoli. Un nuovo articolo predispone una speciale disciplina per i tribunali soppressi e nel particolare si prevede che in attesa di una più ampia e generale riforma della geografia giudiziaria – com’è nelle intenzioni del Governo – su richiesta delle Regioni il ministro della Giustizia debba disporre, nell’ambito di apposite convenzioni, che i tribunali e le procure della Repubblica soppresse riprendano le funzioni giudiziarie nelle loro sedi, a condizione che le spese di manutenzione e gestione degli immobili e di retribuzione del personale di vigilanza siano integralmente a carico del bilancio delle Regioni richiedenti e possano essere sostenute anche dagli enti locali. Un altro articolo prevede che entro cento giorni dalla stipula della sottoscrizione delle convenzioni il ministro della Giustizia debba provvedere alla riformulazione e alla riapertura delle piante organiche dei tribunali delle procure ripristinati ed alla loro copertura. La proposta di legge calabrese, nello specifico, rimarca anche l’evidente distorsione nella soppressione del tribunale di Rossano».
«Sostanzialmente – commenta il senatore Rapani – con questa proposta su mia iniziativa, prosegue spedito l’iter che dovrebbe sfociare nella riapertura del tribunale di Corigliano Rossano. È bene chiarire, però, che l’operazione non deve comportare oneri per il bilancio dello Stato. Da qui la necessità di predisporre un atto formale da parte dell’Amministrazione Comunale che indichi la disponibilità di una struttura. Spero, quindi, di essere stato chiaro anche nei confronti di qualche distratto populista, il quale piuttosto che sostenere e supportare la mia azione di governo, si preoccupa di generare confusione nella cittadinanza, forse per il solo gusto di fare harakiri – conclude Ernesto Rapani – perché animato dallo spirito del bastian contrario per partito preso creando allarmismo e ignorando l’esistenza di atti ufficiali».
Comunicato stampa