ALTO JONIO «Grazie di cuore per l’impegno che metti nel denunciare la situazione che si sta verificando qui da noi in Calabria, sulla fascia Jonica. Finalmente trovo qualcuno che fa luce su ciò che sta accadendo: nella mia famiglia, nel 2005 ho perso mia zia con un tumore allo stomaco; a distanza di 2 mesi ho perso il mio papà con un tumore al polmone e a distanza di dieci anni abbiamo scoperto che mia madre ha un linfoma che tuttora sta cercando di combattere. Nel mio paese ormai è all’ordine del giorno sentire persone che combattono con un tumore e proprio oggi ci ha lasciati una carissima persona, papà di un mio amico, anche lui con un tumore. Speriamo di svegliare le coscienze di qualcuno che ci aiuti a far luce su quanto sta accadendo. Ce lo auguriamo soprattutto per il futuro dei nostri figli». E’ solo uno dei tanti messaggi che Pasquale Brunacci, sindacalista del SGD di base, originario di Trebisacce ma che opera da circa 40 anni presso l’INT (istituto nazionale tumori) di Milano, ha ricevuto dopo l’appello da lui lanciato circa la drammatica impennata dei tumori che si sta verificando nella fascia jonica della provincia di Cosenza rispetto alla quale Brunacci sollecita una urgente e doverosa presa di coscienza. Che, secondo Brunacci, aiuti a fare luce sulle cause e le concause che determinano questa triste escalation delle patologie neoplastiche che sono diventate la prima causa dei decessi e che non risparmiano le fasce giovani della popolazione. Brunacci si sta adoperando per organizzare nella Sibaritide un grande Convegno medico-scientifico con il coinvolgimento di esperti e studiosi del settore che aiutino ad individuare i fattori di rischio che hanno determinato l’impennata dei tumori ed a correggere gli stili di vita sbagliati che aprono la strada a quello che sta diventando un vero killer della salute pubblica. «La ringrazio per la battaglia che sta conducendo – ha scritto a Brunacci una ragazza che ha conosciuto sulla propria pelle il dramma del tumore – purtroppo i casi di tumore sono in netto aumento anche per la fascia di età che va dai 20 e 30 anni. Io ne sono testimone diretta e sono pronta a dare tutto il mio sostegno per combattere questa terribile realtà». E Brunacci non lesina tempo e risponde a tutti. Eppure sono centinaia le persone che gli scrivono e gli chiedono amicizia su Facebook. «Basta passerelle politiche – ha ammonito da Milano – chi ha a cuore le sorti del nostro territorio lo dimostri e s’impegni concretamente per evitare altri drammi. In realtà medici, ricercatori, consiglieri comunali, sindaci e gente comune – ha aggiunto Brunacci – hanno espresso il desiderio e la volontà di organizzare un grande Convegno sull’argomento e per tale motivo sono pronto ad impegnarmi affinché ciò possa avvenire. Certo andare alla ricerca dei colpevoli che hanno contribuito ad alterare l’equilibrio del suolo, dell’acqua e dell’aria e disseminato il nostro territorio di veleni è un’utopia, ma è arrivato il momento di pensare ad individuare i siti ed i fattori di rischio e fare le opportune bonifiche. Lo dobbiamo ai nostri figli».