Turismo Altomonte. Barbieri: Privilegiate location eco-sostenibili, l’esperienza fa la differenza

ALTOMONTE  Nel quadro dei valori e dei sentimenti che sorreggono e motivano il boom del turismo esperenziale post covid, sia la proposta enogastronomica, quanto la elevata sensibilità ai temi ambientali, possono fare la differenza e far ricadere la scelta dell’ospite su una location rispetto ad un’altra. Vale anche e soprattutto per il turismo convegnistico e degli eventi scientifici. Il momento della pausa dai lavori e della degustazione rappresenta, infatti, un autentico ed ormai irrinunciabile valore aggiunto che qualifica e sublima la complessiva organizzazione dell’iniziativa: un oggettivo motivo in più per la scelta definitiva di destinazioni e location.

Continua a funzionare così – dichiara Michele Barbieri, direttore dello storico e omonimo Hotel-Ristorante – anche per la nostra esperienza imprenditoriale e per l’oasi naturale ed ecosostenibile nella quale si colloca, sempre più meta preferita per gli organizzatori di convegni scientifici.

È sempre maggiore – aggiunge – l’attenzione alla presenza o meno, ad esempio, di spazi verdi e all’aperto, alla possibilità di poter ricaricare le proprie auto elettriche, alle attività da sperimentare oltre l’evento motivo della tappa e non per ultimo, in campo, negli orti, in cucina o nei laboratori, attraverso le passeggiate all’aperto negli spazi a disposizione, entrando a contatto diretto con identità, paesaggi, natura e spirito dei luoghi.

Nei giorni scorsi l’Hotel-Ristorante Barbieri è stato scelto – hanno spiegato gli organizzatori dell’evento di presentazione del progetto ALIVE promosso dal Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – proprio perché in prossimità dell’uliveto sperimentale dove vengono svolte attività di ricerca sullo stesso progetto e perché modello riconosciuto in tutto il mondo di accoglienza di qualità.

Caratterizzazione e valorizzazione delle olive da tavola e a duplice attitudine. È stato, questo, il tema dell’appuntamento nel corso del quale sono stati evidenziati i risultati della ricerca focalizzata sulla produzione delle olive da tavola, dalla moltiplicazione di coltivazioni pregiate, ai benefici dell’agricoltura di precisione, alla valutazione degli indicatori di biodiversità e dello stress idrico degli oliveti, fino all’analisi sensoriale delle olive da mensa.

Sono emerse due importanti richieste relative alla produzione delle olive da tavola minori, dette così perché limitate a produzioni familiari o ristrette per zone: rispettare la ricetta tradizionale ma utilizzare nell’iter di produzione le innovazioni tecnologiche (esempio per le olive schiacciate) e promuovere anche i prodotti ottenuti dallo scarto, per la realizzazione di patè, polvere o prodotti da forno.

Così come da virtuoso protocollo familiare, in parallelo all’accoglienza dei relatori e partecipanti all’evento scientifico, l’Hotel-Ristorante continua ad essere destinazione privilegiata dei turisti europei ed internazionali. Dopo la tappa del gruppo guidato dalla chef italo-americana Rosetta Costantino e la presenza di turisti inglesi, gli spazi dell’Oasi di Pace hanno ospitato un nutrito gruppo di viaggiatori svedesi, che guidati da Alessandra Barbieri hanno potuto godere delle emozioni uniche ed irripetibili del pacchetto esperienziale proposto dalla Famiglia Barbieri.

comunicato stampa

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