Di SERAFINO CARUSO
Tangenti, abusi vari, settori trainanti fermi: il Comune di Corigliano sempre più nel baratro politico. Ne è fermamente convinto, soprattutto alla luce degli ultimi scandali, l’imprenditore Aldo Algieri. Passato politico partitico alle spalle. Che con il Pd dei giorni nostri ha chiuso ormai da tempo.
Autore di diverse denunce pubbliche sullo stato delle cose a livello amministrativo e politico, Algieri ritorna a parlare. E, come al solito, non è tenero nei confronti di chi sta gestendo la vita amministrativa dell’Ente.
«È un’amministrazione inefficiente come non mai. Incompetente. E, soprattutto, politicamente sporcacciona».
Parole dure quelle di Algieri. Che in passato ha cercato la scalata a Palazzo Garopoli. Non riuscendoci per poco. Elezioni del 2009. Sfida con Pasqualina Straface. Al ballottaggio, Algieri fu appoggiato, con accordo di desistenza, da Geraci e le sue truppe. Divise.
Tant’è che quelle elezioni Algieri le perse, seppur per un pugno di voti. Pochi anni sono trascorsi, ma tante le cose che sono cambiate. Con l’operazione Santa Tecla di mezzo.
Un vero e proprio terremoto giudiziario che ha poi provocato finanche lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Con funzionari che, nonostante carte scottanti, sono rimasti nei loro comodi posti di comando comunale.
E sulla burocrazia “spara” Algieri: «Alcuni settori trainanti di questa amministrazione fungono da dominus. Riuscendo a bloccare lo sviluppo della città. Il Sindaco e l’amministrazione sono pienamente consapevoli di tutto ciò. Anche perché in un incontro al Comune avuto con il primo cittadino, alla presenza del segretario comunale e di altri assessori, ho personalmente denunciato queste cose. Così come lo hanno fatto altre persone. Senza che l’amministrazione prendesse alcun provvedimento. Non mi si risponda, adesso, che devo andare a denunciare queste cose alla magistratura. Anche perché l’ho fatto lo scorso 21 dicembre».
Le tangenti al cimitero, squallida storia di miseri personaggi, è l’esatta fotografia di una città che a stento sta cercando di riprendere il suo ruolo. La politica, nonostante gli sforzi di qualche “pecora nera”, non assolve al suo compito principale: stare vicino ai cittadini. Lo testimonia il fatto, gravissimo, della vicenda del trasporto dei disabili. Regione inadempiente. Comune impotente. E chi ne paga le conseguenze sono gli studenti che già vivono problematiche personali di un certo rilievo.
Appalto rifiuti ancora fermo al palo. Con le problematiche varie già denunciate nei mesi scorsi. Lavori pubblici bloccati. Strade colabrodo. Basta farsi un giro a Cantinella e a Schiavonea. Le auto devono fare la gimkane per evitare le voragini. Illuminazione pubblica carente sia a Cantinella che a Schiavonea. Di sera sembra di essere in un cimitero, con i lampioni simili a lumini.
Come si può parlare di turismo a Schiavonea se non si affrontano e si risolvono le criticità di sempre?
Senza verde, senza strade decenti, senza segnaletica orizzontale, senza illuminazione decente. Senza un lungomare decente, nonostante i lavori che si fanno a cadenze regolari. Lavori inutili.
«A nulla sono servite le numerose denunce fatte all’Anticorruzione sulla questione rifiuti – continua Algieri –. Il segretario comunale deve restituire soldi alla pubblica amministrazione. Ma né lui né il Sindaco fanno nulla. Per non parlare di persone molto vicine a questa amministrazione che ricevono in nome e per conto di assessori senza averne alcun titolo e prendono anche decisioni. Ma che stato di cose è questo? Come lo vogliamo chiamare? La città è allo sbando. E, per contro, cosa fa il Sindaco? Risponde con querele, senza dare risposte politiche alle situazioni sollevate da tanti cittadini e imprenditori. Attaccando la stampa, dicendo che le cose che si scrivono sono fandonie. A proposito di millantatori che ricevono il pubblico per conto di assessori, pur non avendone alcun titolo, su note pagine web affermano che in città ci conosciamo tutti. Sono d’accordo su questa affermazione. In città la conosciamo tutti, politicamente».
Diverse denunce fatte, ma nulla si muove. La magistratura cosa fa? Osserva? E, se sì, perché non agisce? I magistrati li leggono i giornali? Perché non si avviano inchieste, nonostante le denunce?
«I cittadini non vengono tutelati – continua Algieri – da questo stato di malessere, dai soprusi e dal malaffare. La magistratura ci lascia in balìa di questa cattiva politica. A discapito dell’interesse generale. Mi chiedo – conclude Algieri – se la magistratura esista ancora. Lo Stato è presente?».
Interrogativo che si pongono in molti, in una città che da anni, da troppi anni, vive in un pesante oscurantismo politico e amministrativo.
Una città che meriterebbe ben altro. Una città che merita di essere guidata con onestà, con trasparenza e con giudizio. Il Sindaco Giuseppe Geraci afferma di operare nel giusto e nell’interesse della città. Alcuni grattacapi gli stanno cascando addosso come macigni. Ma un Sindaco deve fare di più. O almeno ce lo auguriamo. Ad iniziare dall’applicazione delle leggi sul pubblico impiego e sul ricambio di quei burocrati che non meritano di restare negli uffici. Abbia coraggio, Geraci.