Unindustria Calabria si consulta circa il bando Enac per l’affidamento in concessione degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone. Uno spunto di riflessione più generale da parte dei vertici di Unindustria Calabria. La premessa condivisa è che la Calabria deve saper guardare al trasporto aereo come strumento efficace per uscire da un tipo di isolamento territoriale che impedisce di intercettare alcuni segmenti significativi di traffico passeggeri e merci, necessari per concorrere a creare le condizioni per uno sviluppo economico stabile e duraturo.”Il contesto di riferimento – ha detto il Presidente di Unindustria Calabria <strong>Natale Mazzuca</strong> – è il sistema dei trasporti calabresi inteso in senso lato. Occorre sviluppare tutte le infrastrutture, tanto quelle cosiddette corte che quelle lunghe, serve l’ammodernamento e l’efficientamento dell’esistente, serve, soprattutto, la coerenza, l’equilibrio e la effettiva messa in rete di tutto l’insieme, facendo interagire i trasporti aerei con i porti, con le infrastrutture viarie e con il sistema ferroviario. Nello specifico, il nodo da sciogliere resta legato alla capacità di elaborazione e attuazione di piani industriali e di sviluppo in grado di consentire agli scali di Crotone e Reggio di affrontare e vincere le sfide della competitività, offrendo servizi con standard di qualità elevati”. In merito all’aeroporto di Reggio Calabria, a giudizio dei vertici di Unindustria Calabria, occorre dare vita ad nuova fase di rilancio che sia funzionale al progetto di Città metropolitana ed alle nuove esigenze emergenti. Il presidente degli industriali reggini <strong>Andrea Cuzzocrea</strong>, sottolinea “il bacino d’utenza di riferimento non potrà che riguardare l’area compresa tra Capo Vaticano, il versante jonico e la Sicilia orientale fino a Taormina, soddisfacendo tanto la domanda del segmento business, quanto quella legata al turismo ed ai beni culturali. Quello che serve, è che venga gestito finalmente in maniera efficace ed efficiente, segnando un evidente e tangibile segno di discontinuità rispetto alla disastrosa esperienza della Sogas”.Per quanto riguarda lo scalo crotonese, si valuta in maniera particolarmente favorevole l’interesse manifestato intorno allo stesso, alla vigilia della scadenza per la partecipazione al bando Enac. Segno dell’evidente appetibilità dello scalo che in questi ultimi anni, anche grazie alla presenza di Ryanair, ha fatto registrare numeri inimmaginabili tanto in termini di voli che di utenza. Il presidente degli Industriali crotonesi <strong>Michele Lucente</strong> ha sottolineato “la grande attenzione del sistema confindustriale locale”, aggiungendo che “occorre ricordare che è stato grazie alle risorse di imprese del territorio se nel 2013 si è scongiurata la chiusura dello scalo crotonese, per il quale serve il mantenimento della concessione al volo auspicando una gestione affidata a soggetti del territorio, con l’impegno a costruire all’indomani dell’aggiudicazione un percorso di condivisione di obiettivi comuni tra tutti i soggetti gestori degli aeroporti calabresi”.La costituzione di una società unica di gestione degli scali calabresi rappresenta un obiettivo strategico. Perché diventi realistico, necessita una costruzione graduale ed equilibrata tra soggetti che abbiano pari dignità e visione lungimirante. Un ruolo chiave compete alla Regione Calabria, come soggetto istituzionale, cui spetta di assolvere al compito di indirizzo, vigilanza e controllo, soprattutto per quanto attiene alla ricerca dell’equilibrio della governance complessiva.