Un’unica squadra di calcio che rappresenta le due ex città di Corigliano Rossano. Si può? Le regole rigide delle rispettive tifoserie lo consentiranno? Una bella sfida. Nelle recenti dichiarazioni del Sindaco Flavio Stasi, emerge la volontà di unire le forze delle due città di Corigliano e Rossano per formare una grande squadra di calcio che sia espressione della fusione di queste comunità. Il sindaco evidenzia le potenzialità presenti, ma sottolinea anche le difficoltà nell’instaurare una connessione efficace tra le due realtà cittadine. «Io credo che ci siano le potenzialità, ma abbiamo difficoltà a fare rete». «Oggettivamente, c’è difficoltà a fare rete all’interno delle città e fra le città», afferma il Sindaco Stasi, evidenziando la necessità di superare barriere e lavorare insieme per un obiettivo comune. Il messaggio del primo cittadino è chiaro: «la formazione di una grande squadra di calcio dovrebbe essere un progetto collettivo, coinvolgendo non solo gli appassionati di sport, ma l’intera comunità». Stasi fa appello alla tradizione calcistica presente nella zona, indicando che esiste il desiderio e la volontà di vedere la propria città brillare in competizioni di un livello superiore. «Il messaggio l’ho voluto lanciare anche un po’ alla nostra comunità, che ha voglia di calcio e che ha una tradizione calcistica e che credo abbia le potenzialità per poter militare in categorie superiori rispetto a quelle attuali», continua il Sindaco. Tuttavia, Stasi è consapevole che la realizzazione di questo progetto richiederà uno sforzo congiunto. Non solo è necessario definire un progetto serio, ma è fondamentale mettere in rete le risorse disponibili. L’amministrazione comunale può stimolare il dibattito e offrire il proprio supporto, ma la collaborazione di imprenditori e l’apporto di fondi esterni sono essenziali per portare avanti un’idea così ambiziosa. «Certo, serve un progetto e serve mettersi in rete. Mentre l’amministrazione comunale non può sostituirsi a dei fondi a degli imprenditori, può sicuramente stimolare un dibattito in questo senso», sottolinea il Sindaco. Il sostegno degli imprenditori è cruciale, e Stasi invita soprattutto loro a partecipare attivamente a questo processo. La creazione di una squadra di calcio di successo non solo rafforzerebbe l’identità delle due città, ma potrebbe anche fungere da catalizzatore per il coinvolgimento della comunità in un progetto collettivo. «Le identità della nostra città sono tante e sono una ricchezza. Se abbiamo la capacità di mettere in rete queste identità, chi non farebbe piacere guardare una partita in Serie B nella propria città?», conclude il Sindaco.
Il presidente Abbuzzese: «Società unica o mantenere le identità delle due Città?»
Il presidente della Rossanese Calcio (milita in promozione), Fabio Abbruzzese, condivide la prospettiva della crescita graduale come obiettivo fondamentale per la società. Nonostante le interruzioni causate dall’epidemia e dalla pandemia da COVID-19, Abbruzzese sottolinea il costante miglioramento che la squadra ha registrato negli ultimi anni. «Noi ci siamo sempre prefissati di crescere un po’ alla volta, ogni anno un qualcosa in più, nonostante le interruzioni dovute al COVID. Quest’anno, per esempio, è la prima volta nella storia della gloriosa Rossanese che abbiamo l’intera filiera del settore giovanile, dal calcio dei bambini ai primi calci fino alla squadra grande», afferma il presidente. L’attenzione al settore giovanile è importante per Abbruzzese, che lo considera il serbatoio fondamentale per garantire la crescita e la longevità della squadra nel tempo. Riconosce che il calcio non è solo una questione di programmazione, ma anche di gestione delle variabili imprevedibili e delle decisioni arbitrali che possono influenzare il percorso della squadra. Parlando del contesto attuale della Rossanese Calcio, Abbruzzese ammette che la categoria attuale non è adeguata alla storia gloriosa della squadra, ma sottolinea che la volontà della società è quella di crescere in modo sostenibile e duraturo. L’idea di fare una breve apparizione seguita da una scomparsa non è accettabile per Abbruzzese e per l’intera città. «Noi vogliamo crescere, ma si cresce piano. Il mondo del calcio è complesso e pieno di variabili imprevedibili. C’è un giudice supremo, il terreno di gioco, che può premiare o bloccare una squadra», aggiunge il presidente. La riflessione si sposta poi sul futuro della squadra, considerando la fusione tra i due comuni di Corigliano e Rossano. Abbruzzese sottolinea che, sebbene la strada intrapresa sia quella di formare una società unica, si pone la questione se sia possibile mantenere le identità delle due città in modo indipendente. Fa riferimento ad esempi come Lamezia Terme, dove nonostante la fusione avvenuta 50 anni fa, esistono ancora squadre rappresentative delle città coinvolte. «Non vedo nulla di male se ci sarà una società unica, ma non sono contrario al fatto che rimangano le due società originali delle due città che sono fuse», conclude Abbruzzese. La riflessione del presidente della Rossanese Calcio getta luce su una questione complessa e aperta al dibattito: quale direzione prendere per garantire la crescita e il successo della squadra, mantenendo nel contempo le radici e le identità delle due comunità coinvolte.