Ad esprimere soddisfazione per il risultato ottenuto è Arturo Converso che aveva promosso una perizia econometrica dello studio Work and Solution coadiuvato nel percorso di assistenza legale dallo studio Umberto e Andrea Filici del foro di Castrovillari e Crotone.
Siamo di fronte ad una importante vittoria contro l’usura bancaria in un territorio nel quale, cinque anni fa, su iniziativa della Convart Consulting, società specializzata nell’analisi dei contenziosi con il sistema finanziario-bancario in collaborazione con il Tribunale di Castrovillari, veniva ufficialmente presentato l’allora primo ed unico report nazionale sull’usura praticata dalle banche, in un evento regionale, di informazione, formazione e sensibilizzazione ospitato nel Castello Ducale di Corigliano.
Nel 2017 era stata richiesta, ma non concessa, la sospensiva per l’esecuzione immobiliare. Si era andati avanti con una querela per usura ed estorsione e dopo 4 anni, dopo che la casa era stata venduta, arriva dalla Procura la richiesta di rinvio a giudizio per l’allora responsabile dell’istituto bancario in questione.
Finalmente – sottolineano Converso e Filici – una coraggiosa Procura della Repubblica decide di inserire, nel capo di accusa, la previsione tasso soglia del costo complessivo espresso in TAEG del 9.959% quale promessa di pagamento di compenso del cliente alla banca nel caso contrattualizzato di estinzione anticipata, ovvero nell’ipotesi di risoluzione del contratto o di decadenza al beneficio del termine, tasso superiore a quello vigente al momento del perfezionamento del contratto tra le parti.
Con maggiore forza – concludono – andremo adesso a chiedere giustizia per dei clienti vessati dalla stessa banca che non si è fermata nemmeno innanzi a gravi problemi di salute procedendo alla vendita della casa, incurante di tutto.
IL FATTO. – Quale responsabile della filiale – si legge nell’atto – nello stipulare il contratto di mutuo da frazionamento con ammortamento dell’originario contratto per realizzazione di immobili, con acquirente da parte degli immobili, con accollo del mutuo preesistente, si faceva dare/promettere in corrispettivo della erogazione della somma di 75 mila euro, quale quota capitale con iscrizione di ipoteca di euro 112 mila e 500 euro, interessi usurai.
In particolare, nella clausola disciplinante la risoluzione per inadempimento, si prevedeva il tasso soglia del costo complessivo espresso in TAEG del 9.959% quale promessa di pagamento di compenso del cliente alla banca nel caso contrattualizzato, di estinzione anticipata, ovvero nell’ipotesi di risoluzione del contratto o di decadenza dal beneficio del termine, tasso superiore a quello vigente al momento di perfezionamento del contratto tra le parti (Comunicato stampa).