L’applicazione del Protocollo nella nostra regione è di fondamentale importanza, infatti – proseguono Sposato, Russo e Biondo –, perché somministrare il vaccino sui luoghi di lavoro significa creare un ulteriore percorso che affianchi il sistema sanitario, contribuendo in maniera significativa, nel rispetto delle priorità stabilite per anziani e soggetti fragili, ad accelerare la campagna di vaccinazione anti Covid. Ciò significherebbe mettere in sicurezza dipendenti e aziende, creare le condizioni per favorire una più rapida ripresa, mentre siamo tra l’altro alle porte della stagione turistica che ha una rilevanza decisiva per l’economia della Calabria.
È, dunque, necessario un confronto vero in sede regionale per non rischiare di vanificare l’occasione offerta dall’importante accordo nazionale che ha visto allo stesso tavolo Governo, sindacati, imprese, Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, accomunati dalla volontà di far sì che il mondo del lavoro nel suo insieme garantisca la sicurezza delle persone e degli ambienti e favorisca la ripartenza.
In base al Protocollo, “i piani aziendali sono proposti dai datori di lavoro, anche per il tramite delle rispettive Organizzazioni di rappresentanza, all’Azienda Sanitaria di riferimento, nel pieno rispetto delle Indicazioni ad interim e delle eventuali indicazioni specifiche emanate dalle Regioni e dalle Province Autonome per i territori di rispettiva competenza”. E nelle Indicazioni ad interim adottate d’intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome si legge in premessa che “nell’implementazione delle presenti indicazioni e nello spirito di supporto all’iniziativa, le singole Regioni e Province Autonome terranno in considerazione le specificità del tessuto produttivo”. Le stesse “Indicazioni ad interim” al punto relativo ad Organizzazione attività e adesione, prevedono che “l’azienda o associazione di categoria di riferimento che intende aderire all’iniziativa ne dà comunicazione all’Azienda Sanitaria di riferimento, secondo modalità da disciplinare a livello della Regione o Provincia autonoma”.
Sottolineando, perciò, che è necessario accelerare e garantire la somministrazione dei vaccini privilegiando lavoratrici e lavoratori dei servizi essenziali – concludono i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria – ribadiamo la richiesta alla Regione di convocare al più presto un incontro al quale tutte le parti interessate all’applicazione del Protocollo possano effettivamente partecipare, al fine della definizione di tutti gli aspetti di competenza dei territori» (Comunicato stampa).