Vaccino Moderna a Corigliano Rossano: il dramma di un 52enne e le pratiche sospette nell’ex hub vaccinale

Un oscuro dramma si dipana a Corigliano Rossano, dove una denuncia getta luce sulle pratiche oscure all’interno degli ex hub vaccinali. Il protagonista di questa vicenda è un uomo C.G. 52enne, del posto, che svela dettagli preoccupanti circa il suo vissuto.

In realtà si sospetta l’inoculazione di un vaccino scaduto, somministrato in violazione delle regole, dopo le sei ore dall’apertura del flaconcino, nonché un errato vaccino. Inizialmente, il suo medico consigliava il vaccino Pfizer, considerando la sua allergia. Tuttavia, il vaccinatore dell’hub lo convinse a optare per il Moderna. Subito dopo l’iniezione, il 52enne inizia ad avvertire dei sintomi di intorpidimento del braccio destro, problemi alle dita del piede sinistro, con dolori lancinanti alla testa. Un incubo senza fine che lo spinge a denunciare l’accaduto presso la Procura di Castrovillari. Un apposito fascicolo è stato aperto. Il 52enne, difeso dall’avvocato Veronica Sommario, dopo un’attenta analisi dei documenti, scopre una discrepanza sconcertante: il numero di lotto riportato sul suo certificato di vaccinazione è diverso da quello sul fascicolo vaccinale rilasciato dalla Asl. Un sospetto si insinua: il lotto potrebbe essere stato falsificato. Si può pensare che i tempi di conservazione e scongelamento dei vaccini potrebbero non essere stati rispettati. Dosaggi somministrati dopo le sei ore previste, una violazione delle norme in materia.   Le direttive del Ministero della Salute sono chiare: le dosi successive devono essere somministrate entro sei ore dalla perforazione del flaconcino, altrimenti vanno restituite. Ed ora, tutto questo, dovrà essere accertato dai giudici del tribunale di Castrovillari.

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