All’incontro, convocato dal Sindaco di Crosia nonché Assessore provinciale al Bilancio e componente del Consiglio regionale delle Autonomie locali, Antonio Russo, hanno partecipato anche i Primi cittadini di Caloveto, Umberto Mazza; di Cropalati, Luigi Lettieri; di Campana, Agostino Chiarello; di Longobucco, Giovanni Pirillo; nonché il vicesindaco di Calopezzati, Pasquale Pedace; il Segretario confederale comprensoriale CGIL, Andrea Ferrone, ed il segretario della NIDIL-CGIL, Angelo Castellano.
Siamo convenuti – dichiara il sindaco Russo – su una proposta unitaria che si concretizzerà nell’elaborazione di uno schema di delibera che sarà sottoposto all’attenzione di tutti i Consiglio comunali del territorio del medio-basso Jonio cosentino e della Valle del Trionto. È ovvio che la nostra proposta coinvolge e sarà avanzata anche alla vicina città di Corigliano-Rossano che, pur essendo in regime commissariale, vive in modo forte la vertenza dei precari ex LSU-LPU avendone in organico ben 150 unità. L’obiettivo – precisa il Sindaco di Crosia – condiviso da tutti i colleghi presenti stamani, che ringrazio per aver accolto l’invito, è quello di chiedere al Governo centrale, anche attraverso il supporto deciso della Regione Calabria a cui è in capo il contratto di lavoro di questi lavoratori, di mettere i Comuni calabresi nelle condizioni di deroga alle leggi e alle normative vigenti per provvedere all’assunzione di questo personale che ormai da oltre quindici anni è a servizio dei municipi. Ed, insieme a questo, – aggiunge – anche di fornire agli Enti locali interessati le giuste risorse economiche che possano servire a ri-programmare il bilancio per questo personale ed accompagnarlo al pensionamento. È questa, in via generale, la misura deliberativa che l’assemblea dei Sindaci, riunitasi stamani, prospetterà ai Consigli comunali del territorio. Crediamo sia l’unica via possibile – conclude Russo – anche perché, diversamente, il prossimo 31 dicembre, termine di scadenza dei contratti di lavoro, i Comuni rischieranno di rimanere svuotati dell’organico e di non poter più garantire i servizi
(fonte: comunicato stampa)