Verdi Calabria: lettera aperta ai Consiglieri Regionali

Rossano

Verdi Calabria, L’idea dell’utilizzo di politiche legate alla conservazione del patrimonio ambientale e boschivo regionale,  allo scopo di ammortizzare il problema della disoccupazione giovanile,  poteva  vederci concordi in linea di principio ma,  dopo aver letto il testo della proposta di legge denominata “Montagna Solidale”  – fra i firmatari c’è Giuseppe Aieta che è anche Presidente della Commissione chiamata a discutere il provvedimento –  avevamo ritenuto opportuno mettere su carta i dubbi e le obiezioni che tale disegno legislativo sollevava,  e solleva ancora adesso,   e inviarlo ai Consiglieri affinché potessero prenderne atto prima di licenziare il testo finale.  Purtroppo ci siamo resi conto che lo stesso  è stato completamente stravolto in corso d’opera e reso,  dal consigliere Bevacqua , nient’altro che un canovaccio vuoto in cui evidentemente poter agire, tramite normativa quadro,  con una vaghezza superiore a quanta già non ne avesse il vecchio provvedimento.

VERDI CALABRIA

Se prima questa legge,  nelle intenzioni,  doveva prevedere  il coinvolgimento di 5mila giovani calabresi inoccupati o disoccupati di lungo corso  in attività formative legate alla gestione e alla tutela del patrimonio forestale pubblico e privato,  con attività di quattro mesi all’anno su un totale di 5 anni, con un  costo totale dell’intervento di poco più di 53milioni di euro, adesso la norma abbandona le specifiche di progetto rimanendo vaga e imprevedibile. Tralasciando la sovrapposizione con Calabria Verde, che è la struttura regionale in teoria preposta ad interventi di questo tipo, il disegno di legge non prevede stanziamenti o atti specifici.
Non si capisce se i giovani, cui la legge  dovrebbe rivolgersi,  percepiranno un’indennità e quale sarà la loro sorte, sorvolando sul fatto che  non si capiva neanche  prima cosa sarebbero andati a fare dopo la fine dei corsi di formazione e la realizzazione dei costosissimi progetti.
Riteniamo dunque utile aprire un dibattito pubblico sui contenuti della proposta in modo da evitare che questa legge quadro ed eventuali azioni successive risultino inefficaci e non in grado di garantire un futuro ai giovani calabresi.

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