Fumata nera in Regione sul futuro dei lavoratori licenziati dalla società di autolinee Simet, la cui azienda ha in itinere altri nuovi licenziamenti. La situazione è estremamente critica per le aziende che operano nel settore del traffico su gomma sia per i collegamenti regionale sia interregionali. Sconfortante è il commento della portavoce del gruppo autisti licenziati dalla Simet Elda Renna che ha partecipato all’incontro tenuto in Cittadella, chiamando in causa il dirigente della macchina regionale, il governo nazionale e regionale ed anche l’azienda Simet invitata a non proseguire sulla strada di nuovi licenziamenti. «Purtroppo abbiamo discusso del nulla, afferma la portavoce.
Una riunione talmente inutile ed offensiva anche per chi ci partecipava e soprattutto per noi licenziati, che in qualche modo ci aspettavamo di discutere su cose serie e sulle solite scuse che da un anno ci sentiamo ripetere. Abbiamo preso consapevolezza di quanto le istituzioni regionali e soprattutto quelle della fascia ionica , che dovrebbero essere attivamente sul campo accanto a noi, siano completamente assenti!». Secondo la lavoratrice l’assessore al ramo Staine «ha preso l’impegno di mandare in gara entro dicembre, gli appalti delle linee regionali, gare bloccate da 30 anni in cui ormai si affida tutto con proroga, togliendo delle strane incrostazioni ormai comodamente volute da troppi attori». «Ho puntato il dito contro il dirigente regionale dicendogli che il vero problema era proprio lui, il tecnico che dovrebbe trovare delle soluzioni ma che dal suo atteggiamento, si è chiaramente visto che non ha mai avuto voglia di trovare soluzioni, neanche un minimo sforzo. Ho detto che da persone licenziate ci siamo sentite offese da quell’atteggiamento di menefreghismo nei nostri confronti…e sono uscita abbandonando la riunione». L’appello è rivolto ai tanti lavoratori che non lottano, ai politici regionali e di governo, affinché dimostrino vero interesse a dare soluzioni a questi problemi che sono dei cittadini a cui puntualmente ogni volta chiedete il voto».