Incrociano le braccia i lavoratori del servizio di vigilanza armata e di portierato che operano con la società Cosmopol di Avellino. Il cantiere in questione riguarda quello del terzo megalotto della costruenda strada statale 106 jonica Sibari-Roseto. Da oltre due anni si va avanti a botta di assunzioni e riassunzioni con contratti a termine e, per di più, durante la festività non è stata erogata la tredicesima mensilità. Questa mattina un gruppo di lavoratori ha dato vita a un’azione di protesta davanti alla sede del concessionario Webuild/Sirjio (azienda che in Italia ha 6mila dipendenti, circa 30 nel cantiere del terzo megalotto), alla presenza delle organizzazioni sindacali Cgil (Giuseppe Guido e Andrea Ferrone) e della Uil (Luciano Campilongo) allo scopo di far sentire le proprie ragioni. Tra i punti nodali: la stabilizzazione delle, mettendo da parte la precarietà e la riassunzione di quei lavoratori (dieci) a cui è scaduto il contratto. Chiesto un incontro al Prefetto di Cosenza allo scopo di mediare con la società concessionaria e di pervenire a una soluzione praticabile. Intanto la società, dopo la protesta di questa mattina, ha già fissato un incontro per l’11 gennaio prossimo tra le parti. «Si è proceduto a nuove assunzioni, ha affermato Luciano Campilongo (Uil), senza tener conto del personale esistente a cui è scaduto il contratto. Tra l’altro la Cosmopol è sott’organico in molti cantieri in cui opera, tra cui l’ospedale spoke di Corigliano Rossano». Si tratta di lavoratori con famiglie a carico, monoreddito. Uno degli ex dipendenti parla di «duro lavoro, doppi turni e straordinari ed ora ci hanno dato il benservito, mentre Cosmopol continua ad assumere scavalcandoci». C’è chi ha avviato vertenze legali ma non giungono risposte dall’azienda.