ALTOMONTE – Da oltre 50 anni ingrediente x della maggior parte delle ricette della tradizione, gli zafarani cruschi prodotti dalla Famiglia Barbieri continuano ad emozionare il palato degli ospiti tanto da essere reclamati anche dagli chef d’Oltreoceano. A tutela e promozione del prodotto identitario del territorio nei mesi scorsi è nata la Confraternita.
ZAFARANI CRUSKI DEL POLLINO, TESTIMONI DEL GUSTO. È, questo, il titolo dello speciale che il portale dedica alla Confraternita presieduta dall’agrichef Enzo Barbieri.
La Confraternita che è già stata associata Federazione Italiana Circoli Enogastronomici – spiega Michele Barbieri che del sodalizio è direttore e tesoriere – nasce per sottolineare il valore non solo gastronomico ma soprattutto culturale di un prodotto, il peperone crusco che fa parte delle tradizioni e della storia di tutta questa zona della Calabria attorno il Pollino. È un prodotto che ci contendiamo con la Basilicata dove prevale però la qualità senise, già da tempo oggetto di una buona promozione. Il nostro è il roggianese, più croccante.
L’impiego degli zafarani cruschi nelle ricette della Famiglia Barbieri è variegato. Compare – spiega Michele Barbieri – nelle nostre ricette del territorio come lo spezzatino, il soffritto di maiale, le ciambotte con patate, con l’uovo fritto, le zuppe di fagioli poverelli di Mormanno. Anche un grande chef come Davide Oldani lo ha utilizzato. Negli Stati Uniti due importanti ristoranti, Il calabrese a Dallas e il Domenico’s food a Los Angeles utilizzano i cruski della nostra azienda agricola. Ma noi, nel nostro hotel lo prepariamo da circa 60 anni.
Gli zafarani cruschi del Pollino saranno accanto – con pari dignità – al Gorgonzola, alla polenta, alla pearà veronese, al bollito, ai lampascioni pugliesi e a tanti altri prodotti e piatti di assoluta eccellenza. Tutte straordinarie testimonianze di cultura e di amore per il territorio che, nel caso della zona del Pollino, può vantare straordinari incroci di arte e gusto (Comunicato stampa).
Una risposta
I buy 50 kilos of these sweet peppers every August or September and share them with my siblings. We dehydrate them of course and then we enjoy. If i was younger I would put them in bags and sell them like potato chips.