8 marzo, Politiche di Genere. Salimbeni: «Corigliano Rossano è all’anno zero. Bisogna entrare nelle scuole»

CORIGLIANO-ROSSANO. Attivazione delle Politiche di Genere, Corigliano-Rossano a che punto è? Le buone intenzioni, l’impegno, le strategie e, infine, le norme sono la premessa per mirare ad una parità tra uomo e donna che, però, molto spesso rimane solo su carta e nelle premesse. Nel 2020, ad esempio, la Giunta Comunale, su proposta dell’allora vicesindaco Claudio Malavolta, varò un provvedimento rivoluzionario, un atto di indirizzo rivolto agli uffici affinché introducessero nella valutazione delle offerte tecniche e nelle procedure di acquisizione dei servizi, il criterio delle differenze di genere. Al netto del fatto che nel 2021 intervenne un decreto legge ad hoc a normare questa procedura, l’Amministrazione Comunale ha mai, davvero, varato altre iniziative concrete per tutelare l’universo femminile e i minori?

È quanto si chiede Mattia Salimbeni, candidato sindaco per la coalizione civica moderata guidata da Azione e supportata dai movimenti Corigliano-Rossano Domani e Il Coraggio di Cambiare l’Italia, nel giorno in cui si celebra la Giornata Internazionale della Donna.

Nell’augurare col cuore, a tutte le donne – sottolinea Salimbeni – gli auguri veri per una ricorrenza che ricorda dolore, sacrificio e sopraffazione, ritengo sia doveroso focalizzare l’attenzione sulle tante buone pratiche di civiltà e parità di cui tanto si parla – da sempre – e che restano puntualmente buoni propositi. Un Governo della città attento alle esigenze delle famiglie dovrebbe puntare sull’educazione e la formazione scolastica mirata al rispetto dei generi. In questi cinque anni non abbiamo visto una sola iniziativa, partorita nel campo delle politiche sociali, settore tra l’altro guidato da un assessore donna, per introdurre un cammino di educazione civica votata al rispetto.

Eppure – aggiunge Salimbeni – la nostra comunità continua a rimanere minata e aggiungerei offesa, da fatti di cronaca, ormai a cadenza quotidiana, che vedono vittime le donne, più o meno giovani, e i bambini. Una escalation preoccupante attorno alla quale la Procura di Castrovillari e le Forze dell’Ordine, che ringrazio per il lavoro che profondono quotidianamente nella nostra comunità, insieme ai presidi associativi locali, cercano di porre un argine. Ma le pratiche dissuasive e, ancor prima, quelle preventive di una buona società dove stanno? Anche in questo, purtroppo, siamo all’anno zero. Servono progetti educativi e formativi persistenti che solo un’Amministrazione Comunale virtuosa può varare.

Comunicato stampa

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