Sono stati reclutati nel pieno della pandemia, i 1.500 operatori sanitari che hanno affrontato il COVID-19 nelle USCA, nei Centri vaccinali, nei Punti Covid, nei Reparti di terapia intensiva e sub-intensiva. E hanno dato un notevole contributo per riuscire a contenere il dilagare del contagio e per strappare alla terribile malattia più gente possibile.
La Segretaria Generale della Cisl FP Calabria, Luciana Giordano, ha interpellato il Commissario al piano di rientro dal debito Sanitario della Calabria, Guido Longo, per avere notizie sulle intenzioni dei vertici aziendali delle ASP e delle AO e AOU calabresi in merito alla sorte di questi 1.500 infermieri e OSS dopo il 31 luglio, sollecitandone la proroga. Il Commissario ha chiarito che la proroga dei contratti di lavoro dipenderà dal Governo nazionale e dalla proroga dello stato di emergenza. Una risposta che certamente non ha soddisfatto le aspettative della Cisl FP Calabria, che ha ribadito l’esigenza di non disperdere questo patrimonio umano ormai formato e ben inserito nel contesto sanitario calabrese e che è caratterizzato da una forte spinta motivazionale a dare il meglio non solo per affrontare i problemi legati all’emergenza pandemica, ma anche e soprattutto per contribuire a dare concretezza agli obiettivi di riorganizzazione e rimessa a punto del SSN definiti nella misura 6 del PNRR, che si prefigge di riequilibrare il rapporto fra la Rete sanitaria territoriale, in tutte le sue componenti, e le Reti ospedaliere e dell’Emergenza-Urgenza.
Per tutte queste ragioni, la Cisl FP Calabria chiede la proroga dei contratti di lavoro, segnalando l’ulteriore esigenza di far fronte ai problemi che si registrano ogni anno nel periodo estivo, proprio a causa della cronica carenza di personale che mette in dubbio finanche la fruizione delle ferie da parte del personale sanitario. Si compromette, quindi, l’esercizio costituzionalmente sancito del diritto/dovere alle ferie in un Settore dove il recupero delle energie psico-fisiche è fondamentale per i delicati compiti cui devono attendere gli operatori sanitari. Come si può pensare, dunque di non prorogare i contratti di lavoro ai circa 1.500 operatori sanitari dell’emergenza?
(Comunicato Stampa)