CORIGLIANO-ROSSANO – La fase di grande cambiamento che stiamo attraversando, nella quale il rilancio del mezzogiorno e la riorganizzazione istituzionale imposta dal post-pandemia sono diventati argomenti centrali nel dibattito politico, impone di aprire finalmente una discussione in vista delle prossime elezioni per il Presidente della Provincia di Cosenza del prossimo 20 marzo.
Questa è una delle ragioni che mi hanno spinto a proporre la candidatura a Presidente, una candidatura partita dal basso, da tanti amministratori di piccole e grandi città della nostra grande ed importante provincia che evidentemente avvertivano l’esigenza di superare la liturgia delle designazioni dinastiche o della spartizione di postazioni.
Il segnale forte, che va anche oltre le elezioni provinciali, è quello della presenza e del coraggio di una classe dirigente che amministra quotidianamente i comuni (la missione più difficile) e che è pronta a proporsi e guidare anche altri processi politico-istituzionali.
Una candidatura che – è bene precisarlo – non è contro né a favore di qualcuno, ma sintetizza una proposta politica di rinnovamento della classe dirigente e di rilancio di un ente falcidiato dagli interventi istituzionali ma anche ridotto (per scelta) quasi ad ufficio passacarte, mentre proprio nella cruciale fase del PNRR c’è bisogno di un ente provinciale autorevole, che supporti e che coordini i territori in questa sfida epocale.
Un ente che svolga un ruolo politico-istituzionale di proposta e di rafforzamento delle posizioni degli amministratori locali nei tanti processi che li coinvolgono, anche oltre le competenze formali (rifiuti, sistema idrico, sicurezza, salute ecc); un ente che sblocchi e torni a pianificare anche i grandi interventi infrastrutturali di cui una provincia estesa come la nostra ha un grande bisogno, con particolare riferimento al collegamento delle aree interne e maggiormente disagiate; un ente che integri e coordini le risorse sul tema della scuola; una provincia che sia la casa comune dei sindaci e degli amministratori locali.
Una candidatura, quindi, che non è frutto di accordi o baratti, ma che risponde semplicemente all’esigenza ed alla voglia di dare voce ai territori, dallo Ionio al Tirreno, dal Pollino al Savuto, dalle Serre cosentine alla Sila passando per la valle dell’Esaro: piccoli e grandi centri che possono avere nella Provincia il punto di riferimento comune.
In bocca al lupo a Ferdinando Nociti e Rosaria Succurro, entrambi amici e bravi amministratori: i sindaci in Calabria svolgono un delicatissimo ruolo di frontiera, affrontando enormi difficoltà che probabilmente soltanto chi fa il sindaco conosce a pieno, e per questo vigono tra tutti noi enorme rispetto e condivisione, che prescindono dalle competizioni elettorali.
IL SINDACO
FLAVIO STASI