Apprendiamo con rammarico e sgomento che il Governo ha tagliato l’80% dei fondi per il bonus psicologico. Basta solo un dato a far capire la drammaticità della situazione: un giovane su sette soffre di disturbi psicologici. Situazione aggravatasi, inoltre, nel periodo post pandemia.
Il bonus venne pensato per sostenere le spese di assistenza psicologica di coloro che, durante l’emergenza pandemica e a causa dei lunghi lockdown, hanno visto peggiorare o crescere condizioni di depressione, ansia, stress, fragilità psicologica.
Basti pensare che le domande pervenute sono state 395.604 (aventi diritto) ma, per scarsità di fondi, ne sono state accettate solo 41.657. Infatti, i 25 milioni stanziati hanno coperto esclusivamente una domanda su dieci. Per questo motivo ci aspettavamo, ad avvenuta presa di coscienza del problema, che i fondi venissero aumentati per coprire la totalità (o la quasi totalità) degli aventi diritto. Purtroppo, le cose non sono andate proprio così: le risorse sono state quasi annullate.
Stiamo assistendo all’ennesimo taglio che colpisce duramente il diritto alla salute di tutti coloro i quali non hanno la possibilità economica di affrontare tale spesa. Ci sentiamo, dunque, in dovere di unirci al grido d’allarme lanciato in questi giorni da altre realtà presenti nel territorio italiano. Più volte siamo stati promotori, all’interno dell’Università della Calabria, di azioni che mirassero alla promozione del servizio di counseling psicologico offerto dallo stesso Ateneo. Servizio che ha avuto all’interno del Campus enorme successo e rappresenta uno spazio di ascolto e confronto, grazie alla presenza di professionisti del settore.
Ci auspichiamo che, preso atto di questo ennesimo “errore”, si possa rimediare stanziando le giuste risorse, aumentando, dunque, i fondi per sopperire alle tante richieste. Solo così questo Governo potrà dire di aver fatto un serio passo in avanti verso la prevenzione e la cura della salute mentale.
Associazione studentesca SUD Unical
Comunicato stampa