All’esito dell’udienza che si è tenuta ieri al Tribunale del riesame di Catanzaro, è stata accolta la richiesta di scarcerazione di Chiaradia Daniele, il quale oggi lascia il carcere di Vibo Valentia e torna completamente libero.
La Corte Suprema di Cassazione, all’esito dell’udienza che s’era tenuta lo scorso 23/03/2023, aveva annullato con rinvio per nuovo esame l’ordinanza di custodia cautelare in carcere che era stata eseguita lo scorso primo settembre nei confronti di Daniele Chiaradia, 44enne residente a Cosenza, arrestato nell’ambito della maxi-operazione anti-’ndrangheta “Reset” fatta scattare dalla Procura distrettuale Antimafia catanzarese, tra Cosenza e Rende.
Le accuse mosse nei suoi confronti vanno dall’associazione finalizzata all’esercizio illegale di giochi e scommesse, al concorso esterno in associazione ‘ndranghetistica, passando per il riciclaggio e l’intestazione fittizia di beni, tutti aggravati dall’agevolazione della cosca mafiosa Lanzino/Patitucci operante in Cosenza e Rende.
Il settore in cui operava Chiaradia era infatti quello dell’attività di slot machines e delle agenzie di scommesse, che, secondo l’ipotesi dell’accusa, l’indagato avrebbe esercitato come prestanome di diverse società che avrebbero operato utilizzando slot machines abilmente modificate per evitare il pagamento di maggiori imposte all’erario e per truffare i giocatori erogandogli minori vincite, nel territorio di Cosenza e provincia, grazie alla protezione della criminalità organizzata.
La Corte Suprema di Cassazione aveva accolto il ricorso presentato nell’interesse di Chiaradia Daniele dall’Avv. Pasquale Di Iacovo del Foro di Castrovillari, con il quale erano stati rilevati molteplici incongruità della motivazione con la quale erano stati ritenuti non fondati i rilievi che la difesa aveva mosso in relazione al giudizio di attendibilità dei pentiti ed in merito alla capacità dimostrativa delle intercettazioni telefoniche a rappresentare la partecipazione di Chiaradia Daniele, con ruolo di promotore e dirigente, all’associazione ed altresì le ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio e fittizia intestazione di beni che in realtà secondo le accuse, sarebbero appartenute ad esponenti di spicco della criminalità organizzata cosentina, in favore dei quali il Chiaradia avrebbe svolto il ruolo di prestanome.
In particolare lo scorso 29 settembre gli avvocati Pasquale Di Iacovo del foro di Castrovillari e Maurizio Malomo del foro di Cosenza, avevano già chiesto al Tribunale del riesame di Catanzaro l’annullamento della misura cautelare in carcere e successivamente l’Avv. Di Iacovo ha impugnato la relativa decisione dinanzi alla Corte Suprema di Cassazione, la quale ha accolto in toto i motivi di ricorso presentati dal cassazionista coriglianese.
Lo scorso mese di novembre il Tribunale del riesame di Catanzaro aveva già restituito a Chiaradia Daniele tutte le società, il denaro ed i numerosi beni immobili situati a Cosenza, che erano stati sequestrati nell’ambito della stessa maxi-inchiesta.
Oggi è stata disposta la restituzione della libertà anche nei confronti di Chiaradia Daniele.
comunicato stampa