Anche la Riserva della Biosfera “Area MaB Sila” sotto i riflettori durante il Workshop Internazionale “Branding delle Riserve della Biosfera attraverso prodotti alimentari di alta qualità e gastronomia”, che si è svolto nella prestigiosa location del Castello di Torrechiara (Langhirano – Parma). Durante l’evento, organizzato nei giorni dal 30 agosto al 1° settembre dalla Riserva della Biosfera dell’Appennino Tosco Emiliano in seno al programma MaB dell’Unesco, si è affrontato il tema del marchio delle Riserve della Biosfera attraverso i prodotti alimentari di alta qualità e il loro uso nella gastronomia. Il workshop, infatti, ha centrato l’attenzione sui prodotti di alta qualità non soltanto da un punto di vista legato alla loro prelibatezza e notorietà, ma anche per quanto relativo allo stretto rapporto che intercorre tra la loro filiera, il paesaggio e le comunità locali. Al centro dell’iniziativa, dunque, i prodotti alimentari delle Riserve della Biosfera come garanzia di qualità, filiera, tradizione e il legame tra qualità dei prodotti della terra e creatività, cultura e storia della gente del posto. A riguardo, il commissario straordinario del Parco Nazionale della Sila, Sonia Ferrari, tra i relatori del workshop, ha parlato dell’agricoltura tradizionale in Sila, dei prodotti enogastronomici di qualità e della tradizione culinaria locale come strumenti di marketing territoriale e turistico e come possibili “flagship products” su cui basare un’efficace politica di branding. D’altronde le eccellenze gastronomiche in Sila sono davvero varie: dalla patata della Sila, talmente buona da aver ottenuto il riconoscimento IGP, alle carni, fra cui la podolica (Presidio Slow Food), ai formaggi come il caciocacavallo silano, senza alcun dubbio fra i più antichi e tipici formaggi a pasta filata del Mezzogiorno d’Italia, che ha ottenuto l’ambita D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) europea e che è tutelato dal Consorzio di Tutela Formaggio Caciocavallo Silano. Ed ancora sono eccellenti i salumi silani, resi ancora più pregiati dall’utilizzo delle carni del suino nero di Calabria e per i quali esiste un Consorzio di Tutela, ed i funghi, una presenza costante dei piatti tipici della tradizione culinaria silana, in grado di alimentare l’attività conserviera insieme a fragoline di bosco, lamponi, more e ribes, con cui si producono squisite marmellate e confetture. Oltre a questi prodotti, ve ne sono tanti altri che rappresentano un punto di forza dell’ampio territorio della Riserva della Biosfera “Area MaB Sila” che, ricordiamo, coinvolge oltre 100 partners in Calabria ed è stata proclamata nel giugno del 2014, divenendo la decima Riserva della Biosfera in Italia ed entrando a far parte di una rete mondiale che ne conta circa 600.