TREBISACCE – Non vi chiudete, non fatevi chiudere in tanti mondi separati. Usate i social sempre con intelligenza, impedite che vi catturino, producendo una somma di solitudini. Non rinunciate mai alle relazioni personali; all’incontro personale, all’affetto dell’amico, all’amore, alla gratuità dell’impegno. Voi avvertite in misura genuina tutti questi problemi. Avete la sensibilità di sentirvi pienamente europei. Più degli adulti. Avete conoscenze adeguate per affrontare, senza timore, le trasformazioni digitali e tecnologiche che sono già in atto. Avete la coscienza che l’ambiente è parte della nostra vita sociale. Che non ci sarà giustizia sociale senza giustizia ambientale e viceversa. Non possiamo che fare nostro l’appello che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto nei giorni scorsi ai tanti giovani partecipanti al Meeting 2023 di Rimini.
È quanto dichiara il Sindaco Alex Aurelio che insieme alla assessora alla pubblica istruzione Antonia Roseti ha indirizzato gli auguri di buon inizio anno scolastico agli alunni, alle famiglie, ai dirigenti scolastici, al corpo docente e al personale ATA degli istituti scolastici cittadini.
Al Polo liceale e all’ITC Filangieri per i quali la prima campanella è partita oggi, lunedì 11 settembre; all’istituto comprensivo Corrado Alvaro che tornerà in classe domani, martedì 12, e per l’Istituto Aletti che inaugurerà l’anno scolastico 2023-2024 giovedì 14 settembre.
Care alunne e cari alunni – si legge nella lettera aperta – dopo l’Estate con la sua luce, i suoi colori, i suoi profumi, dopo il tempo dedicato al riposo, ai viaggi, alla riscoperta della bellezza delle piccole cose, arriva il tempo per iniziare; un tempo che parla di impegno, di responsabilità ma anche di nuovi incontri e di nuove possibilità.
Un tempo fatto di prime campanelle, un tempo che profuma di libri appena stampati, un tempo che parla di pagine bianche da colorare con opportunità, impegni, tentativi ed -inevitabilmente- anche con errori; elementi, questi ultimi, non da cancellare o da punire ma preziosi alleati poiché espressione del diritto all’imperfezione da riconoscere ad ogni persona che in quanto tale è imperfetta, eppure di valore.
L’errore non è, infatti, sempre un limite – aggiungono – né qualcosa da demonizzare bensì qualcosa di fisiologico, di positivo, di utile; esso fa parte del processo educativo e di apprendimento e, pertanto, può costituire un mezzo per giungere alla conoscenza.
Non siamo chiamati ad essere infallibili – prosegue la lettera – ogni persona ha il diritto di essere imperfetta poiché l’imperfezione costituisce una virtù e, al contempo, una condizione necessaria per migliorare, per comprendere i propri errori, per percorrere nuove strade, per individuare soluzioni. Siamo chiamati, invece, ad essere persone di valore; donne e uomini in grado di dare un contributo nella costruzione di una società democratica, inclusiva, consapevole e attenta alle diversità.
Nell’ambito di tale mission, la Scuola ha un ruolo determinante in quanto Agenzia educativa per eccellenza deputata a formare i cittadini di domani educandoli al senso critico, all’importanza dell’altro, all’etica della cooperazione e dell’accoglienza, alla cultura della legalità, dell’inclusione, della sostenibilità e della non-violenza. Molteplici sono i cambiamenti che interessano la società e, conseguentemente, la Scuola; ma la Scuola è e resta sempre il luogo in cui ad ogni persona viene data la possibilità di conquistare un passpartout per stare al mondo: l’educazione e la cultura. Un passpartout contro l’indifferenza, contro la rassegnazione, contro la più pericolosa forma di povertà che imbriglia l’anima della persona: quella stanchezza che ha a che fare con l’incapacità di vedere, di ascoltare, di accorgersi dell’altro, di cogliere la bellezza di ciò che ci circonda.
Il valore inestimabile della Scuola contro ogni forma di povertà lo aveva ben compreso l’adolescente del Mali, ritrovato senza vita nel Mediterraneo, partito dalla sua terra in cerca di un futuro migliore; Cristina Cattaneo, medico legale del Labanof di Milano, ha ritrovato cucita nella sua giacca una pagella. Era nascosta dove si tengono le cose più care, ripiegata con cura: una pagella, con i voti delle materie scritte in arabo e francese. Quella scheda, conservata con amore e orgoglio, era ciò che di più caro aveva quel ragazzo; un documento che aveva scelto di portare con sé perché esprimeva il suo impegno, le sue capacità nello studio, la speranza di un futuro, la volontà di essere accolto e di integrarsi. L’adolescente del Mali con la pagella cucita con cura all’interno della sua giacca ha insegnato al mondo la lezione più importante: laddove c’è educazione e cultura, non c’è povertà.
In occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, l’augurio che l’Amministrazione Comunale formula – concludono Aurelio e Roseti – è quello di essere persone di valore, imperfette ma costantemente impegnate nel superare i propri limiti, tese nel dare un contributo alla società, costantemente orientate nel guardare e imparare a vedere l’altro.
comunicato stampa