In particolare in Provincia di Cosenza non si è tenuta in considerazione la fragilità territoriale e si è colpito duramente realtà che già fanno i conti con bisogni educativi e povertà sociale.
Al contrario, un governo inclusivo, avrebbe maggiormente investito in questi territori ed un maggiore impegno in questo senso ci saremmo aspettati dalla presidente dell’ente, Rosaria Succurro, che al momento non ci è sembrata energica nel difendere l’offerta formativa degli studenti del Cosentino.
Nell’esame puntuale dei tagli portati avanti non riscontriamo un lavoro certosino, bensì il raggiungimento di un obiettivo numerico utile al mero risparmio di risorse che dall’istruzione verranno destinate altrove. Basti pensare al caso Corigliano Rossano, il centro più colpito dalla manovra di accorpamento.
Non possiamo rimanere inermi di fronte a questo attacco frontale che il governo ha messo in campo contro l’istruzione pubblica. Un attacco che parte dall’accorpamento amministrativo ma che prevedibilmente continuerà con la chiusura di molti istituti scolastici.
In pericolo è il diritto all’istruzione, costituzionalmente garantito.
Per questo motivo crediamo sia necessario unire le forze con tutte quelle realtà – studenti, personale Ata, personale scolastico e docenti, sindaci, intere comunità – che credono ancora che dalla scuola parta il futuro della nostra società.