Protesta a Corigliano Rossano: Ex addetti al verde pubblico rivendicano lavoro e sostegno per le loro famiglie |VIDEO

Questa mattina, due ex addetti al verde pubblico di Corigliano Rossano, Ferruccio Cosentino, 60 anni, ed Eugenio Capristo, 40 anni, sono saliti sul tetto della scuola media Levi – Roncalli per attirare l’attenzione sulle loro preoccupazioni riguardo a una vertenza che perdura da anni. Questa azione di protesta ha fatto eco alle difficoltà che molti di loro stanno affrontando a causa della perdita del lavoro e delle promesse non mantenute. I lavoratori, entrambi con famiglie a carico, sono parte di un gruppo di 12 ex addetti al verde pubblico del Comune di Corigliano Rossano, ai quali, secondo quanto affermano, erano state precedentemente garantite opportunità occupazionali che poi non sono state mantenute. I manifestanti sostengono che le false promesse e la mancanza di sicurezza economica stanno mettendo in difficoltà le loro famiglie. «Siamo stanchi delle false promesse perché abbiamo le famiglie da mantenere. Noi chiediamo di continuare a svolgere l’attività che già avevamo», hanno dichiarato i manifestanti. La protesta è stata organizzata per richiamare l’attenzione sul loro stato e per chiedere un’opportunità di lavoro che consenta loro di sostenere le proprie famiglie.

La protesta non si è limitata al tetto della scuola; nel frattempo, altri colleghi si sono riuniti nel cortile dell’istituto scolastico per manifestare solidarietà. È emerso che alcuni di loro sono in una situazione simile, tra cui persone con disabilità che faticano a trovare opportunità di lavoro. Un ex operaio ha condiviso la sua frustrazione: «Per 15 anni ho lavorato per il verde pubblico, hanno fatto delle assunzioni senza considerarci. Avevo il reddito di cittadinanza, ora ce l’hanno pure tolto, cosa dobbiamo fare?». Questa testimonianza riflette la complessità della situazione in cui si trovano molti ex operai. La protesta continua, anche sotto la pioggia, e i manifestanti hanno affermato che non si fermeranno finché non otterranno la certezza di poter tornare a lavorare. Sul posto si sono recati i carabinieri, la polizia, i vigili urbani e i vigili del fuoco per la messa in sicurezza dei luoghi. C’è attesa circa la posizione del sindaco Stasi su una vicenda a lui nota e per cui si è battuto nel corso degli anni.

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