In secondo luogo, è necessario affrontare le strutture abusive lungo la costa. Queste costruzioni illegali non solo danneggiano l’ambiente, ma anche l’immagine stessa del territorio. Occorre un’azione decisa per rimuovere tali strutture e ripristinare la bellezza naturale delle nostre spiagge. Inoltre, dobbiamo affrontare il problema dei canali di approvvigionamento per l’irrigazione del consorzio di bonifica e la questione del fiume Crati. È essenziale valutare attentamente l’impatto ecologico di tali pratiche e adottare misure correttive se necessario. Non possiamo permettere che un fiume che dovrebbe essere una risorsa diventi una minaccia per l’ecosistema marino. Infine, dobbiamo affrontare il fenomeno dei pozzi neri, che rappresenta una grave minaccia per la qualità delle acque marine. È indispensabile promuovere campagne di sensibilizzazione per educare la popolazione sul corretto smaltimento delle acque reflue e porre fine a questa pratica pericolosa e dannosa. Tuttavia, per attuare queste misure, è essenziale superare gli ostacoli burocratici che rallentano il progresso. Lo snellimento della burocrazia è fondamentale per garantire che gli interventi strutturali possano essere attuati in tempi rapidi ed efficienti. Il mare sporco non è solo un problema estetico, ma rappresenta una minaccia per l’ambiente, la salute pubblica e l’economia locale. È responsabilità di tutti noi agire concretamente per risolvere questa situazione. Dobbiamo smettere di focalizzarci solo sugli effetti e dedicarci alle cause reali, investendo in soluzioni durature e garantendo la tutela del nostro prezioso patrimonio marino. Solo così potremo preservare la bellezza del nostro territorio e costruire un futuro sostenibile per le generazioni a venire.
Matteo Lauria – Direttore I&C