Si è tenuto in serata, a Crosia-Mirto, un sit-in pacifico davanti al plesso scolastico della frazione di “Sorrento” Sede staccata dell’ I. C. di Crosia-Mirto”, al fine di sollecitare la conclusione dei lavori iniziati nell’ormai lontano 2020.
A partecipare sono stati tutti i genitori degli scolari che, ormai da tre anni, subiscono i disagi della mancanza della sede scolastica di Sorrento nel Comune di Crosia-Mirto.
I fatti : I lavori dell’adeguamento dell’istituto scolastico sono iniziati a Gennaio del 2020 .
Nel 2022, precisamente a Dicembre, iniziano anche le prime lamentele dei genitori per via dei ritardi sulla consegna dei lavori.
A Febbraio 2023, viene organizzato un primo sit-in nel piazzale della Chiesa di San Francesco di Assisi poi, nello stesso pomeriggio, fu organizzato un incontro nei locali della delegazione comunale di Crosia-Mirto. In quella sede si è costituito il “comitato spontaneo dei genitori”, che ha richiesto verifiche ispettive ad Asp, Asl e Vigili del Fuoco, sui locali adibiti temporaneamente ad aule scolastiche in conseguenza della indisponibilità del plesso di Sorrento per i suddetti “lavori in corso”.
Ad oggi risulta che questi lavori sarebbero dovuti terminare il 30 Giugno 2023 con la consegna dei locali scolastici. Siamo al 17 Luglio e la scuola non è ancora stata consegnata .
Per tutti questi motivi è intervenuta Teresa Blefari, delegata del comitato spontaneo dei genitori che ha così riferito:<< In una PEC inviata al comune, chiedevamo quanto tempo occorreva per la consegna dei lavori , il comune ha risposto che c’era un problema di “variante tecnica” quindi, ad oggi, noi genitori sappiamo che il motivo di questi ritardi è questa “variante tecnica”, per cui i lavori vanno a rilento e i nostri figli sono dislocati nelle diverse strutture adibite temporaneamente a locali scolastici con tutti i problemi del caso”.
Nell’intervista, la portavoce Teresa Blefari ha poi aggiunto ” a nome di tutti i genitori, chiediamo all’ amministrazione comunale se i nostri figli potranno, da Settembre, rientrare nel loro plesso di appartenenza. Non permetteremo più, che i nostri figli, versino in questa situazione così come accaduto in questi anni, siamo disposti ad incatenarci davanti ai cancelli della scuola per rivendicare i nostri diritti”.
Eugenio Forciniti