Il procuratore di Catanzaro intervenendo all’inaugurazione di un innovativo sistema di controllo della distribuzione idrica durissimo anche con i Gal: «Cosa fanno in concreto per i territori? Bisogna parlarne, basta passerelle e perdite di tempo»
«Sono soldi pubblici, sono soldi della collettività, sono soldi della gente che paga le tasse e vuole vedere i risultati. È la stessa cosa dei Gal: io – ha aggiunto Gratteri – ancora non ho capito a cosa servono i Gal, cosa fanno in concreto per il territori. Di queste cose voglio sentire parlare, altrimenti sono solo passerelle, sono solo perdite di tempo. Queste cose devono finire. Bisogna prendere posizione e incominciare a dire le cose, di queste cose bisogna incominciare a discutere perché poi non voglio sentire lamentele dietro le quinte e al bar, non sono discorsi bar dello sport, sono discorsi da affrontare in modo serio».
«Penso – ha proseguito il procuratore di Catanzaro – che a un certo punto i Consorzi di bonifica e i Gal devono dare conto, devono dare conto a qualcuno, perché se no facciamo lo stesso discorso dei forestali: i forestali mi devono spiegare concretamente se hanno pulito mai un fiume o un bosco e cosa fanno nella giornata. La gente ha bisogno di sapere questo, perché io non voglio che questi enti o parte di questi enti siano ammortizzatori sociali, dobbiamo finirla con questa storia dell’assistenzialismo, bisogna prendere posizione».
«C’è tanto da fare, siamo arrostiti dagli incendi e io – ha rilevato Gratteri – voglio sapere dove sono i forestali quando ci sono gli incendi: io non li vedo, vedo solo i vigili del fuoco. Voglio sapere cosa fa il Gal concretamente, la spesa del Gal dove va a finire, chi sono i beneficiari, e dove sono i Consorzi di bonifica ogni volta che c’è un evento naturale».
Gratteri si è poi soffermato sulla situazione di crisi dei bergamotteti, definendola «grave» e chiedendo la dichiarazione dello stato di emergenza «necessaria mai come in questo caso. Mai come oggi è importante fare bandi per assumere giovani in agricoltura in modo da evitare ulteriore emigrazione e bandi per impianti fotovoltaici, ma non per quelli che occupano suolo, mandando i dipendenti della Regione a fare i controlli per evitare truffa», ha aggiunto il procuratore. «Sono cose urgenti a da fare per dare aiuto all’imprenditoria agricola in Calabria, un’imprenditoria che è molto evoluta, ha fatto passi da gigante, non è all’anno zero, ci sono punte di eccellenza e sono per noi ossigeno perché non c’è assistenzialismo, c’è un trend che è cambiato e ci rincuora. So che in questo settore sono stati contributi importanti dalla Regione, bisogna insiste su queste cose vere e non inventarsi cose che sono solo spot e non hanno alcun riscontro sul piano della produzione dell’occupazione, in modo da frenare l’emigrazione inesorabile dei giovani calabresi verso il Nord».
fonte Lacnews24