Il Comune di Cariati si trova al centro di un acceso dibattito riguardo ai proventi derivanti dalle sanzioni del codice della strada. Tale controversia ha preso avvio subito dopo l’approvazione del Bilancio e la successiva variazione dello stesso, quando è emerso un significativo aumento nei proventi previsti, raggiungendo la cifra di un milione e cinquantamila euro. Tuttavia, i numeri indicati hanno sollevato più domande che risposte, portando i membri del Gruppo Consiliare Lampare a richiedere chiarezza riguardo a queste discrepanze. Le preoccupazioni sono scaturite in seguito a informazioni contrastanti provenienti da diverse fonti all’interno dell’Ente. Mentre il responsabile dell’Area finanziaria ha dichiarato un incasso di circa 578 mila euro derivanti dalle violazioni del codice della strada nell’anno corrente, il Comandante della Polizia Municipale ha riportato un’entrata di circa 271 mila euro nello stesso periodo. Queste divergenze nelle cifre, nonostante appartenessero allo stesso Ente, hanno sollevato legittimi interrogativi riguardo alla precisione dei dati finanziari del Comune.
La problematica si estende anche alla delibera sulla ripartizione dei proventi delle violazioni del codice della strada, la quale indica un totale annuo di 650 mila euro. Sorge quindi la domanda su come vengano garantiti gli importi specificati nella Determina n.56, soprattutto quelli destinati alle assunzioni, e in che modo si rispettino le percentuali stabilite dall’art. 208 del CDS nella delibera n. 60. Un punto importante sollevato riguarda l’utilizzo e la destinazione di tali entrate per coprire le spese correlate e, in particolare, per le assunzioni dei vigili precedentemente annunciate. La mancanza di chiarezza su quali cifre siano considerate e impiegate per sostenere tali costi è una preoccupazione legittima.
Il Gruppo Consiliare Lampare, sottolineando la rilevanza di questo tema, non esita a spingere per un’indagine approfondita. Si pone l’accento sulla necessità non solo di un’analisi politica, ma anche sull’importanza che la magistratura contabile faccia luce su queste questioni finanziarie. In particolare, si sottolinea il grave impatto di sbandierare promesse di posti di lavoro giocando con i fondi dei contribuenti, mettendo in discussione le reali necessità della comunità.
Si invoca, pertanto, la chiarezza e la trasparenza da parte dell’Assessore al Bilancio, il quale ha il compito di tutelare sia i cittadini che le finanze dell’Ente. Piuttosto che impegnarsi in promesse che potrebbero rivelarsi fragili e incerte, si richiede un’illuminante spiegazione che dia solidità e sicurezza alle prospettive future.