Trebisacce. Operai del Consorzio di Bonifica di Trebisacce senza salario da 4 mesi. Nonostante tutto questo durante l’intera estate hanno continuato a lavorare ed a garantire i servizi in tutta la Sibaritide, il Basso e l’Alto Jonio. Storia che purtroppo si ripete nonostante i solenni impegni assunti dal Presidente Occhiuto e dall’Assessore Gallo che non ci sarebbe stato alcun problema salariale fino a gennaio 2024. Eppure, c’è chi assicura che dalla Regione sono state accreditate le risorse necessarie per assicurare le indennità ai lavoratori. “Siamo ormai al collasso ed i nostri creditori hanno cominciato a pignorarci finanche i mobili di casa”. E’ quanto sostengono, delusi e indignati, i circa 80 lavoratori forestali che, in particolare quelli con famiglia monoreddito, hanno subito il distacco dell’energia elettrica, la sospensione delle linee di credito e l’avvio delle procedure di pignoramento di abitazioni acquistate con mutui ipotecari e con gravi sacrifici e rinunce. Oltre naturalmente alle difficoltà per mettere sulla tavola di che vivere per sé e per i propri figli. Per non parlare poi di quel centinaio di lavoratori andati in pensione che aspettano ormai da anni la corresponsione del TFR legittimamente maturato nel corso della vita lavorativa alle dipendenze di un Consorzio di Bonifica che, secondo alcuni di questi lavoratori, col passare degli anni sarebbe diventato sempre più largo di manica con dirigenti e funzionari e sempre più impalpabile e insensibile verso le categorie di lavoratori più fragili e meno tutelati. La critica non fa sconti neanche al Commissario Straordinario dell’ente consortile che, oltre a non disporre il pagamento delle mensilità ai lavoratori stabilizzati, non garantirebbe l’indennità di disoccupazione ed i relativi diritti neanche agli operai stagionali. La situazione, secondo quanto sostengono le forze sindacali orientate comunque a tentare di fare piena luce su taluni aspetti di natura giuridica sopravvenuti alla legge istitutiva del Consorzio Unico che potrebbero bloccare l’attività degli stessi Consorzi, sarebbe precipitata, ma per puro caso, all’indomani dell’approvazione e pubblicazione della suddetta Legge Regionale di riordino che ha istituito il Consorzio di Bonifica Unico della Calabria. “Nonostante il Commissario Straordinario del Consorzio abbia avviato le procedure di legge nei confronti della Banca per lo sblocco delle risorse e siano stati attivati numerosi tavoli di concertazione con la Regione quale proprietaria delle opere di bonifica, come Sindacato – sostengono le Forze Sindacali Unitarie Cgil, Cisl e Uil – riteniamo di assoluta urgenza non lasciare soli gli operai e dare immediato sollievo a decine di famiglie che vengono a trovarsi di nuovo con l’acqua alla gola“.
Pino La Rocca