COSENZA. La prima forma di emancipazione, di indipendenza e di libertà delle donne è quella economica. Perché è nella realizzazione della propria sfera lavorativa che esse, dando – come scriveva Papa Giovanni Paolo II – quel contributo alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità, erigono un muro invalicabile contro ogni forma di sopraffazione e violenza psicologica, verbale e fisica.
A partire – continua – dal sostenere concretamente quel desiderio spesso nascosto e costretto, di riscatto e di liberazione reale che molte donne, depositarie di un mondo di sentimenti energia e talento, come ha scritto ieri 25 novembre il Presidente Roberto Occhiuto,
purtroppo già vittime di violenze e abusi di ogni tipo,, vorrebbero solo poter condividere per dimostrare a se stesse ed agli altri di essere ancora in grado di andare avanti ed offrire contributi di sviluppo alla loro terra.
È con questa ambizione che, così come avevo annunciato, incontreremo, anche su loro stimolo, tutti i centri anti-violenza della Calabria per approfondire le straordinarie opportunità che solo le donne calabresi oggi hanno in Italia di diventare imprenditrici di se stesse nella loro terra, grazie al progetto Yes I Start Up Donne, promosso dalla Regione Calabria insieme all’Ente Nazionale per il Microcredito.
Con la partecipazione di tutte le associazioni impegnate ogni giorno ad accogliere, aiutare, sostenere e ridare forza, energia e voglia di vivere alle donne che hanno subito abusi, coordinati dal comunicatore strategico Lenin Montesanto, ne parleremo giovedì 30 novembre alle ore 10.30 nella Sala degli Specchi della Provincia di Cosenza, insieme alla Presidente Rosaria Succurro e ad Antonello Rispoli dell’Ente Nazionale per il Microcredito.
Comunicato stampa