CARIATI. I cariatesi sanno benissimo cosa è accaduto con la vicenda giudiziaria del Villaggio Il Vascellero. Quest’ultimo non soltanto deve restituire ai cittadini i terreni comunali sui quali è stata costruita la struttura turistica ma devono essere pagate tutte le somme indebitamente percepite e le tasse mai corrisposte. Così ha definitivamente disposto con sentenza passata in giudicato, la V Sezione del Consiglio di Stato che ha accolto l’appello proposto dall’allora Amministrazione Comunale per la riforma della sentenza del Tar Calabria, condannando la Vascellero Villaggi a rifondere al Comune anche le spese di lite. E questa è storia.
I cariatesi sanno anche – dichiara il Gruppo L’Alternativa C’è – che lo scorso aprile, sempre la passata Amministrazione Comunale ha deliberato la presa d’atto di quelle sentenze con relativo atto d’impulso ai responsabili dell’area finanziaria, patrimonio ed urbanistica.
È per questi motivi che agli inizi di questo mese, in una interrogazione al Sindaco, al Presidente del Consiglio, all’Organismo straordinario di liquidazione, al Presidente della Corte dei Conti (lo stesso giudice che ha già condannato alcuni degli attuali amministratori) e come sempre trasmessa per conoscenza anche alla Guardia di Finanza, abbiamo sottolineato che a tutt’oggi non si è ancora proceduto a mettere in esecuzione quanto già deliberato dalla passata amministrazione in esecuzione delle sentenze di condanna definitiva de Il Vascellero.
Ma, ciò che è ancora più grave ed inaccettabile, abbiamo evidenziato che nel piano di alienazione adottato lo scorso ottobre dall’attuale Giunta Minò, nella quale come assessore all’urbanistica figura un noto collaboratore storico del management de Il Vascellero (Tommasino Critelli), non si è tenuto conto in alcun modo dei beni illegittimamente occupati e detenuti dalla Vascellero Srl.
Così come abbiamo già denunciato, siamo di fronte ad una gravissima inerzia dell’attuale amministrazione comunale che sta arrecando al Comune un indubbio danno erariale, sia in ordine alla mancata richiesta delle somme dovute per la illegittima occupazione dei terreni; sia in ordine alla mancata valorizzazione degli stessi mediante l’inserimento eventuale nel piano di alienazione da poco approvato, anche e soprattutto in considerazione dello stato di dissesto economico in cui versa il comune.
Quali provvedimenti – si chiede L’Alternativa C’è – la Giunta Minò, con l’assessore all’urbanistica Tommasino Critelli, fedelissimo del management de Il Vascellero, intende adottare affinché il Comune rientri in possesso in tempi rapidi di quei beni?
Come, l’Amministrazione Comunale intende valorizzare quei beni pubblici, per decenni occupati illegittimamente da Il Vascellero, come ha definitivamente stabilito la magistratura?
Quali provvedimenti la Giunta Minò intende adottare ed in che tempi per ottenere il pagamento di quanto dovuto a qualsiasi titolo e causa per l’indebita occupazione dei beni pubblici occupati illegittimamente da Il Vascellero?
Inoltre, l’attuale compagine amministrativa si è mai attivata e se sì come per recuperare quanto meno le spese legali addebitate dal giudice a Il Vascellero nella sentenza in cui lo ha condannato definitivamente?
Ma soprattutto per quale motivo nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, l’attentissima Presidente Aldina Montesanto si guarda bene dallo spiegare ai cittadini, con evidente allergia alla trasparenza, che il punto 3, inserito proprio grazie all’interrogazione presentata da L’Alternativa C’è, è relativo alle conseguenze della sentenza di condanna definitiva de Il Vascellero per i terreni comunali occupati e che deve restituire e per le somme non pagate che ora deve pagare?
Si aveva forse paura a scrivere esattamente le cose come stanno?
Non si voleva mettere in imbarazzo l’assessore all’urbanistica?
Oppure forse qualche alto funzionario comunale legato, è un continuo ormai, da vincoli di matrimonio con il tecnico di fiducia de Il Vascellero?
Noi non lo sappiamo e vorremmo saperlo, per questo chiediamo.
Quello che siamo però costretti a registrare – aggiungono – è che sin dal suo insediamento quest’amministrazione comunale si sta distinguendo, esattamente come avevamo previsto in campagna elettorale, soltanto per evidentissimi, gravi ed intollerabili conflitti di interesse di ogni tipo, per fiumi di incarichi discutibili, inopportuni e irregolari a parenti ed amici degli amici e per la totale assenza di trasparenza su tutto; a partire dalla distrazione sistematica e scientifica delle risorse pubbliche.
Sembra che le casse comunali siano ritornate ad essere un bancomat per il cerchio magico che immaginavamo sconfitto dalla Storia. Siamo di fronte ad una vergogna plateale – conclude L’Alternativa C’è – sulla quale continueremo ad informare puntualmente i cariatesi e tutti gli organi competenti.