Il caso tragico e controverso avvenuto undici mesi fa ha visto cinque sanitari iscritti nel registro degli indagati. La sera del 15 marzo dell’anno scorso, Eugenio Plastina, un giovane di 29 anni originario di Corigliano, ha perso la vita nel Pronto Soccorso dell’ospedale “Nicola Giannettasio”. La consumazione del dramma ha generato molte domande riguardo alle circostanze della sua morte, considerando che il trasferimento presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, previsto a causa delle sue gravi condizioni, non sarebbe avvenuto in tempo. Secondo quanto è emerso si sarebbe riscontrato un ritardo significativo nel reperire una barella idonea per il trasporto in ambulanza del paziente, che presentava problemi legati all’obesità.
Il sostituto procuratore di Castrovillari, Luca Primicerio, è stato incaricato dell’indagine sulla morte di Eugenio Plastina dopo le accorate denunce presentate dai suoi familiari.
Al fine di chiarire le responsabilità e le eventuali colpe dei medici che hanno assistito il paziente prima del suo decesso per infarto, è stata disposta un’autopsia. Il pubblico ministero ha nominato il dottor Matteo Antonio Sacco, specialista di Medicina Legale presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, come consulente tecnico per condurre l’esame post mortem.
Sulla base delle indagini condotte, il pubblico ministero ha proceduto con l’iscrizione nel registro degli indagati di cinque medici, sospettati di reati di responsabilità medica e omicidio colposo.