CARIATI. Stando alla frenesia ed alla persistente assenza di trasparenza con la quale vengono sfornati, quasi ogni giorno, affidamenti diretti sia a parenti degli amici che ad amici dei parenti di tutta la compagine amministrativa, in spregio di ogni valutazione, selezione e criterio di opportunità, competenza e tanto meno di meritocrazia, verrebbe da concludere che il Sindaco Minò è nel pieno del rilancio delle tante cambiali elettorali promesse, garantite e rinnovate. È così?
Non lo sappiamo. Di fatto, però, continua – sostiene il Gruppo L’Alternativa C’è – l’incontrollata spesa pubblica di quest’Amministrazione Comunale in tutte le direzioni e con scelte che, sistematicamente, diventano discutibili non tanto per i presunti obiettivi dichiarati, né tanto meno per le persone di volta in volta coinvolte, delle quali difendiamo dignità personale e professionale, ma per i gravi vuoti procedurali e, lo ripetiamo, di trasparenza, di opportunità e di merito.
Trasparenza e merito perché se e quando un ente pubblico, che spende risorse di tutti, decide di voler dotarsi di un esperto, di un tecnico, di un consulente o di un qualsiasi professionista per supportare attività istituzionali per le quali si dichiara l’assenza di professionalità interne all’organico comunale, lo deve fare chiarendo scrupolosamente la procedura selettiva usata, spiegando perché ha scelto uno al posto di un altro escluso e dimostrando che per i servizi da affidare vi sono le effettive competenze richieste.
Opportunità ma anche legalità perché, soprattutto quando le scelte non vengono motivate da criteri selettivi chiari e che mettono tutti in condizioni di poter partecipare e concorrere, diventa ancora più odiosa ed intollerabile la scelta di affidare qualsiasi servizio o consulenza, direttamente e senza passare per gare e procedure selettive, a parenti, cugine, mogli, mariti, fratelli, cognati etc di amministratori oppure a quanti ricoprono ruoli con evidentissimi conflitti di interesse o a compagni di cordata politica o forse soci occulti.
È invece proprio questo il metodo preciso che la Giunta Minò ha avviato sin dal suo insediamento, metodo di quelle che parrebbero palesi cambiali elettorali e che stiamo denunciando settimana dopo settimana interrogando l’Amministrazione Comunale anche pubblicamente, senza mai ricevere riscontri né smentite su nulla.
Lo stesso metodo che, salvo motivazioni diverse che però non risultano dagli atti pubblici prodotti e consultabili da tutti, sarebbe stato seguito anche per gli ultimissimi affidamenti diretti ed esterni:
– quello di 5000 euro per addetto stampa, servizio doveroso per un ente pubblico, a Manuela Montesanto (alla quale è bastato presentare autonomamente un curriculum vitae ed una proposta), che è allo stesso tempo però cugina della Presidente del Consiglio Aldina e moglie di Antonello Urso al quale nei mesi scorsi la stessa Amministrazione Comunale ha affidato l’incarico legale per la difesa del Comune contro il ricorso in Cassazione presentato da Vascellero Villaggi (sulla cui restituzione dei terreni occupati gli uffici comunali sono ancora silenti e fermi) per 117.926 euro di TARES 2013 non pagata da quella struttura;
– quello di 5000 euro per le dirette web dei prossimi consigli comunali affidato a Cataldo Formaro, al quale, è bastato (anche in questo caso) presentare autonomamente un curriculum vitae ed una proposta per l’affidamento di un servizio, che è sicuramente legittimo ed opportuno prevedere ed acquistare per un ente pubblico e che lo stesso Formaro, come è noto, con le passate amministrazioni e fino ad oggi ha reso alla comunità in modo del tutto volontario e aggiungiamo puntuale, professionale e meritorio;
– quello speciale di ben 21.381,15 euro all’ingegnere Cataldo Scarpello, individuato dall’Amministrazione Comunale come super consulente meritevole e competente a supportare la gestione, l’attuazione ed il monitoraggio degli investimenti presso l’ufficio tecnico;
– quello di 8.459,36 all’ingegnere Maria Lucia Ceravolo per la redazione della progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento di sistemazione del Lungomare San Cataldo, sulla cui sospensione dei lavori, a causa parrebbe della mancata richiesta di autorizzazione prescritta, nessuna comunicazione viene ovviamente data alla cittadinanza.