È ‘’La Mente Torbida dell’Orco’’ l’ultima opera del maestro Pasquale Santoro, originario di Scala Coeli.
«Ogni giorno leggiamo e sentiamo di violenza sulla donna – afferma Santoro – e ogni giorno perdiamo l’occasione di cambiare il finale della storia. Io vorrei che fosse quello che ho raffigurato, ma serve impegno».
«Queste donne sono nostre madri, figlie e amiche – continua –. Su di loro l’attenzione va all’apice della violenza, e quindi, quando sono morte. Invece dobbiamo parlarne per prevenire, indagarci e interrogarci continuamente, denunciare con l’arte e tutti i mezzi possibili. Servono altresì – conclude il maestro Santoro – leggi che tutelino di più».
Raramente troviamo l’uomo nella narrazione della violenza sulle donne, seppure focus rappresentativo-comunicativo. Nel processo di cambiamento emotivo e viscerale auspicato dall’artista, si coinvolgono entrambi.
Nell’opera, immediata per la crudezza espressiva, si parte proprio dall’uomo e si passa ai volti sofferenti di donne che vengono trasformate, fino a diventare corpi nudi, mutilati, privi di dignità propria. E di fronte ad essi, allo spettacolo angosciante del legno che assume forma e consistenza di questo atavico e recente dolore, non possiamo che sentire l’urgenza e il dovere di agire.
Virginia Diaco