Lettera al Direttore. Corigliano Rossano su giovani e politica

Buongiorno direttore, sono Giuseppe Sciarrotta referente giovani del gruppo territoriale di Corigliano-Rossano del movimento 5 stelle. Probabilmente non mi conoscerà, perché noi non siamo abituati a cavalcare le testate giornalistiche quotidianamente. Sicuramente chi lo fa non commette reato, anzi, ma noi siamo troppo presi dal lavoro quotidiano che ormai mandiamo avanti da tempo per costruire un futuro migliore per la nostra città. Oggi le scrivo, direttore, per porle una mia riflessione alla quale vorrei dare un titolo, quasi fosse un piccolo racconto: “il giovane anziano”. L’altro ieri il senatore Rapani ha affermato pubblicamente che tra il centrodestra e Azione esiste già un accordo elettorale. Ciò implica, quindi, che se Azione dovesse giungere ad un eventuale ballottaggio, questo verrà sostenuto dal centrodestra e viceversa ed è chiaro che si parla di pura strategia e di elettorato spacchettato. Ed allora è giunto il momento di esporre il punto della mia riflessione. Da giovane quale sono, chiedo a me stesso ed alla cittadinanza quale sarebbe l’elemento innovativo del candidato Salimbeni? Cosa c’è di nuovo in un ragazzo che si presta ai giochi di potere del suo nuovo mentore Graziano, lo stesso che lo ha soggiogato al centrodestra?Destra dalla quale proviene, ma con una breve parentesi a sinistra, sempre con i voti di destra, per poi passare al centro, ma che sarà comunque un consigliere del centrodestra. Sembra quasi una filastrocca. Quale sarebbe l’alternativa? Cosa dirà alle persone per far votare Salimbeni?  Allora vede direttore, ci si lamenta sempre che i giovani non si avvicinano alla politica ed è vero, io ne riscontro difficoltà quotidianamente. La domanda, però, che ci poniamo è sempre sul perché c’è questa distanza tra giovani e politica e ci diamo anche delle risposte: la mancanza di fiducia nelle istituzioni, per via di modelli fallimentari del passato. Ma dovremmo anche chiederci cosa possono dare i giovani alla politica, quale dovrebbe essere l’elemento distintivo tra i modelli politici del passato e il giovane di oggi in politica, quale dovrebbe essere il contributo di un giovane in politica per far sì che altri giovani si avvicinino. Vede direttore, per noi giovani del movimento 5 stelle l’elemento distintivo è la netta contrapposizione col passato, dove gli interessi della comunità prevalgono sugli interessi personali, dove la dignità e la morale prevalgono sull’ambizione personale, che poi sono i temi che allontanano i giovani dalla politica. Allora mi chiedo se il candidato Salimbeni, già promesso al centrodestra, ha queste qualità o sarà il prossimo modello negativo da interiorizzare per i tanti giovani che vorrebbero avvicinarsi, ma che non lo fanno per paura che la politica non possa mai cambiare?  Se ricorda, direttore, il titolo della mia riflessione era “il Giovane Anziano” ed in esso è racchiusa tutta la sostanza di Azione, Graziano e il candidato Salimbeni.

Cordiali saluti GS

Egregio lettore,

la ringrazio per l’attenzione posta. La mia valutazione, per forza di cose, non può che essere di carattere generale, non potendo esimermi dall’analizzare il fenomeno da una prospettiva ampia. Esso, infatti, è purtroppo più diffuso di quanto Lei possa immaginare e non si limita ad un solo partito, ma investe l’intera classe politica. Il Movimento 5 Stelle non ne è esente, come Lei potrebbe erroneamente pensare. C’è un problema di coscienze da riformare, un discorso complesso su cui mi sono già soffermato in passato con precedenti editoriali. I modelli che gli adulti propongono alle nuove generazioni non sono esemplari e i giovani, spesso, tendono ad emulare. Per quanto riguarda il Suo riferimento a “cavalcare le testate giornalistiche”, penso sia un errore pensare che gli spazi dedicati alla classe politica siano da considerarsi vetrine dalle quali apparire. Pensi solo per un attimo se dovesse accadere il contrario: vi sarebbe una censura globale. Meglio la diffusione delle idee, anche se talvolta critiche, che la paralisi per il solo timore di essere giudicati come soggetti amanti dell’apparire.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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