Trebisacce. Caso Liceo “G. Galilei” di Trebisacce: a distanza di oltre 5 anni dall’accadimento dei fatti il Tribunale di Castrovillari, Sezione Civile – Settore Lavoro, entra nel merito e annulla la pesante sanzione disciplinare inferta all’allora Dirigente Scolastica del Polo Liceale Prof.ssa Maria Rosaria D’Alfonso. Si tratta, come si ricorderà, di una vicenda molto complessa e chiacchierata che si segnalò all’epoca dei fatti all’attenzione del pubblico nazionale ad opera della trasmissione “Le Iene”, che ha coinvolto più parti sociali e istituzionali tra cui studenti, genitori, docenti, ufficio scolastico regionale, Garante per l’Infanzia, diversi sindacati della Scuola e persino l’allora ministro dell’Istruzione e dell’Università Bussetti e che finì addirittura in Parlamento grazie a 2 Interpellanze sollecitate dai Sindaci del Circondario tra cui l’allora sindaco di Trebisacce.
Nello specifico, secondo quanto si legge nella nota sentenza dei Giudici, ad un’insegnante del Polo Liceale “venivano contestati comportamenti ostili e anche umilianti nei confronti degli studenti, tali da creare un clima di disagio scolastico che portava alla presentazione di una petizione sottoscritta dai genitori di alcuni studenti e da loro stessi finalizzata all’interruzione della continuità didattica dell’insegnante contestata, rispetto alla quale, invece, la Dirigente Scolastica non ravvisava alcuna responsabilità”. Contro la Dirigente e contro l’insegnante in questione, la prof.ssa Rosanna De Gaudio, venivano promossi e organizzati imponenti moti studenteschi dell’Istituto allora diretto dalla Dirigente Maria Rosaria D’Alfonso che si trascinarono per mesi e mesi fino a quando, sulla base di una relazione redatta dall’Ispettore Scolastico Maurizio Piscitelli, a dire dei legali della prof.ssa D’Alfonso all’epoca dei fatti già in grave condizioni di conflitto con la Dirigente stessa, ma anche a causa delle forti pressioni sociali esercitate a più livelli, la stessa venne sospesa per 4 mesi dalle sue funzioni e dallo stipendio e costretta persino a lasciare in tutta fretta la Direzione dell’Istituto nelle mani della successiva reggente Prof.ssa Marilena Viggiano allora Dirigente dell’Ipsia “E. Aletti” di Trebisacce. Correva l’anno 2019 quando la stessa Dirigente, affidandosi al patrocinio legale del prof. Giovanni Brandi Cordasco Salmena e dell’Avvocato Francesca Occhiuzzi, adiva in via d’urgenza il Tribunale del Lavoro di Castrovillari affinché quella sanzione venisse revocata. L’iniziativa promossa dalla prof.ssa D’Alfonso, calata nella situazione confusa e rovente di quei giorni suscitò un grande clamore poiché un gran numero di studenti, tra quelli che avevano organizzato i moti studenteschi che hanno finito per contrapporre tra loro anche taluni Docenti, si sono costituiti in giudizio a sostegno del provvedimento di sospensione dell’incarico adottato in danno della D’Alfonso accusata dall’Ufficio Scolastico Regionale di non aver saputo mediare tra le diverse parti in conflitto. A questo punto i legali della Dirigente D’Alfonso hanno elaborato una meticolosa ricostruzione dei fatti che è stata condivisa e fatta propria dal Tribunale. “L’intera dinamica dei fatti, – si legge nella motivazione adottata dal Giudice che ha contestato l’ingerenza politica in fatti che riguardano solo la Scuola legittima e rafforza invece quanto argomentato dal Garante per l’Infanzia dr. Marziale – mostra uno scenario desolante di interferenza arbitraria tra parti sociali che, lungi dall’agire sinergicamente a tutela dei minori, creavano un discutibile clima di tensione tra le Istituzioni…”. Secondo il Giudice del Lavoro, che entra anche nel merito dei fatti contestati, nessun errore o favoritismo ha dunque commesso la Dirigente Scolastica a favore della contestatissima Docente rispetto alla quale, secondo il Giudice, venivano invece messi in atto da parte di alcuni studenti comportamenti “di segno contrari…, ovvero il verificarsi di fatti gravissimi…e segnali che, secondo il Giudice, prefiguravano una volontà strategicamente preordinata alla rimozione della Docente e nessuna taccia, invece, relativa alle doglianze da cui originava il procedimento de quo. Al contrario, – si legge ancora nella Sentenza – nel corso dell’anno precedente non risultava alcuna lamentela nei confronti della Prof.ssa De Gaudio che potesse confortare la sussistenza di un clima di incompatibilità ambientale lesivo della tutela psico-fisica degli studenti e dell’immagine dell’Istituto Scolastico…”.
In definitiva, secondo il Giudice del Lavoro, la scelta operata dalla D’Alfonso di rimettere al suo legittimo posto la suddetta Docente che era stata illecitamente allontanata dal suo incarico, lungi dall’avere ripristinato una situazione pregiudizievole per gli studenti, “si dimostrava frutto di una disamina profonda ed improntata ad una finalità educativo-pedagogica nella convinzione cioè che, assecondare una insofferenza estemporanea degli alunni fosse lesiva per la loro crescita personale e formativa e che occorresse invece, nel rispetto dei reciproci ruoli, dare un segnale di fermezza al fine di restituire la giusta autorevolezza alla Scuola e marginalizzare atteggiamenti iperprotettivi verso gli studenti”. In forza di queste ragioni il Tribunale ha dichiarato legittimo l’operato della prof.ssa D’Alfonso ed ha comminato una dura condanna verso quanti erano contrari alla decisione assunta dalla Dirigente D’Alfonso, per cui grande soddisfazione è stata espressa dagli Avvocati Giovanni Brandi Cordasco Salmena e Francesca Occhiuzzi per il lusinghiero risultato ottenuto, frutto,a loro dire, di una battaglia giudiziaria combattuta duramente e su fronti diversi”.
Pino La Rocca