Sono queste le domande contenute in una interrogazione che ho inoltrato al presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, sul caso dei fondi PNRR tagliati e posti a carico del finanziamento di cui all’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 (fondo di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico).
La preoccupazione maggiore riguarda soprattutto quegli interventi che erano già stati finanziati, per i quali ci sono già cantieri in corso o hanno già gare assegnate, quindi hanno prodotto obbligazioni giuridicamente vincolanti che non sono sostituibili con i fondi dell’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67. La rimodulazione del finanziamento già accordato, in cantieri di strutture ospedaliere per l’antisismica già avviati, potrebbe provocarne il fermo, con rilevanti ricadute tecnico-giuridiche-
economiche a carico di Regioni e SSR che hanno sottoscritto gli affidamenti.
Questo definanziamento lede ulteriormente il diritto alla Salute dei cittadini che invece dovrebbe essere la priorità. Il taglio delle risorse “fondamentali” ai territori e alle strutture ospedaliere pubbliche è semplicemente inaccettabile.
Siamo convinti che per garantire un sistema sanitario equo ed efficiente è fondamentale che i governi pianifichino i finanziamenti in modo oculato, assicurando risorse adeguate per tutti i livelli di assistenza, compresa la sanità di prossimità. Il motivo principale per il quale, tra gli altri motivi, ci schieriamo contro l’Autonomia Differenziata.
Davide Tavernise – Consigliere Regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle
Comunicato stampa