CATANZARO. Continua il mio lavoro di ispezione e la mia battaglia sul fenomeno dei così detti medici “imboscati”, vale a dire il personale sanitario spostato nel ruolo amministrativo o comunque adibito a mansioni diverse da quelle per le quali è stato assunto oppure risultato inidoneo a lavorare in corsia o con prescrizioni limitanti. Sono arrivati i dati dell’Asp di Catanzaro che, sommandosi agli altri da me raccolti, confermano la gravità del fenomeno. Numeri decisamente preoccupanti che richiedono un intervento immediato del Governatore e Commissario della sanità Roberto Occhiuto per andare a scovare chi crea un disagio, oltre alla già disastrata sanità calabrese, anche ai suoi stessi colleghi costretti a sobbarcarsi turni massacranti nei pronto soccorso e nelle corsie degli ospedali della nostra regione.
Per i medici dell’Asp di Catanzaro le limitazioni più frequenti riguardano la non disponibilità ai turni notturni, alla reperibilità, alle attività di emergenza/urgenza, per gli infermieri e gli Oss la non disponibilità alla movimentazione dei carichi, ai turni notturni anche loro e alle attività di corsia.
Le attività di ricognizione del personale sanitario ordinata dal Commissario Straordinario Generale Antonio Battistini, che ringrazio per aver riscontrato con puntualità alla mia richiesta, sono state avviate solo dopo questo nuovo accesso agli atti, che ho riproposto in quanto è stato nominato nel 2023 il Difensore civico, il Prof. Avv. Ubaldo Comite, non presente ai tempi del mio primo accesso agli atti. Il Difensore Civico ha anche potere sostitutivo nei confronti di enti locali e può nominare un commissario ad acta per le Aziende Sanitarie che non risponderanno alla mia richiesta.
La buona notizia, per quanto riguarda l’Asp di Catanzaro, è che mi è stato comunicato che è in corso di aggiornamento il “Regolamento Aziendale per la verifica dalla idoneità al servizio del personale” che risaliva al 2017. Grazie a questo strumento si possono avviare le verifiche da parte delle Commissioni Mediche competenti e, ove dalle stesse indicato, provvedere conseguentemente al cambio di qualifica per i lavoratori che non stanno svolgendo il loro lavoro in corsia senza alcuna giustificazione valida. Questa notizia mi fa capire una volta di più che il contrasto a questo fenomeno è possibile ed è solo questione di volontà politica se intraprenderlo o meno.
Davide Tavernise – Consigliere Regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle
Comunicato stampa