Dagli ultimi sondaggi diffusi, si apprende a livello europeo un aumento di voti per la destra conservatrice e anche per quella estrema; ma nonostante ciò l’attuale assetto di maggioranza di governo, anche se dovesse arretrare nel consenso e nei seggi, dovrebbe mantenere. Il primo partito – in Italia – dovrebbe essere quello dell’astensionismo, soprattutto alle elezioni europee e dove non si vota anche per le amministrative locali. Alle ultime competizioni europee del 2019 la più alta partecipazione al voto si registrò a Firenze e Bari, dove si votava contemporaneamente anche per il rinnovo del sindaco (come avverrà anche quest’anno), mentre a Napoli e Palermo non si andò oltre il 40%. Ciò imporrebbe una seria riflessione sulla qualità della classe politica e sui perché di quanto testè detto, e far interrogare quello che resta dei partiti, per lo più ridotti a dei semplici votifici. Nella nostra realtà l’affluenza alle urne – credo e spero di non sbagliarmi – dovrebbe essere maggiore, proprio grazie alla elezione del sindaco e del consiglio comunale di CoriglianoRossano.
A tal proposito mai si erano visti in città una serie di gigantografie e di manifesti per singoli candidati consiglieri per le elezioni comunali.
Dalla lettura frettolosa delle liste presentate all’attenzione della cittadinanza, ci sono delle proposte interessanti e che potrebbero qualificare il consesso comunale, che storicamente ha avuto delle buone intelligenze che hanno lavorato al servizio della cittadinanza.
Purtroppo ci sono – come capita – anche peones che non si rendono conto della responsabilità e della competenza necessaria per svolgere decentemente il ruolo di consigliere comunale, ai quali bisognerebbe far leggere il testo unico degli enti locali nella parte dedicata ai compiti – non moltissimi – a loro demandati.
Nello stesso tempo – al di là di qualche schermaglia – di programmi ancora non se ne parla approfonditamente; sarebbe buona norma stampare i programmi elettorali delle compagini in campo, e darli gratis ai potenziali elettori e magari ai comizi; la cosa è facilitata dalla normativa, perché come è notorio le candidature a sindaco sono state tassativamente accompagnate – anche – da un programma amministrativo.
Orbene: qualche fotocopia del programma in più da dare ai cittadini/elettori e meno manifesti con belle quanto inutili gigantografie.
Per il sindaco uscente e ricandidato, sarebbe bene che presenti ai cittadini il rendiconto della gestione, ossia la dimostrazione dei risultati ottenuti, e il rendiconto della attività dela consiliatura, comprendente il conto del bilancio, il conto economico e lo stato patrimoniale.
Ciò costituirebbe un possibile raffronto – non a parole – tra il programma elettorale presentato alle scorse elezioni dal sindaco eletto e il consuntivo finale della gestione amministrativa.
Insomma, verificare da dove si sono presi i soldi e se ci sono entrate finanziarie o uscite, e/o impegni finanziari futuri.
Questo perché la richiesta preliminare di fiducia e di consenso è importante, ma la realtà di quello che si è realizzato e con quali fondi lo è ancora di più, nel rispetto delle regole codificate. E questo tanto più quando si chiede la riconferma.
Al contrario chi si contrappone al governo uscente, potrebbe e dovrebbe verificare il consuntivo, tutto ciò per consentire una ragionata campagna elettorale e dando una visione eventualmente diversa del governare una città, e far conoscere le sue proposte.
Questo perché la mancanza di dibattito e di idee, che può anche essere dovuta a una cattiva comunicazione, può far crescere in contrapposizione al partito dell’astensione a livello europeo, quello degli indecisi a livello comunale.
E già! E’ così: una grossa fetta di elettori non sà chi scegliere attualmente, e bisognerebbe convincerli che votare e la massima espressione della democrazia, ma non soltanto a parole ma anche con i fatti.
In realtà molta gente è poco interessata alla politica e alle belle discussioni civili di una volta su posizioni contrapposte; poiché pochi sono quelli che parlano di politica in famiglia e tra gli amici non è certamente il primo pensiero, soprattutto nei giovani, che la vedono distante dai loro problemi.
In definitiva, un ruolo decisivo lo deve svolgere la campagna elettorale e soprattutto devono caricarsi di ciò i candidati a sindaco che farebbero bene – anche – a comunicare qualche nome del futuro organigramma e – quindi – su quali gambe dovrebbero camminare le idee che vengono proposte e come si intende realizzarle e soprattutto, con quali euro e finanziamenti consoni alla riuscita di essi, evitando voli pindarici.
Bisognerebbe spiegare perché andare a votare: a tal proposito un buon argomento è certamente che l’europarlamento e il consiglio comunale sono tra i pochi organi eletti direttamente dai cittadini, che possono finalmente scrivere un nome e cognome sulla scheda elettorale, e quindi non sottostare a una legge che impone soggetti dalle segreterie nazionali, con la consapevolezza che l’espressione libera del valore voto è importante come esercizio anche di cittadinanza, per eliminare qualunquismi e la retorica di essere tutti uguali, dovuta anche ad anni di campagna contro la casta, favorendo chi per tempo e soprattutto per competenze è più idoneo a rivestire ruoli al servizio della cittadinanza.
Quindi,è palese che è la classe politica che dovrebbe spiegare che oltre al futuro si deve realizzare il presente per incidere realmente sulla realtà, tenendo in conto che l’astensionismo (come disse un noto giornalista) potrebbe creare una nazione di pecore, che genererebbe un governo di lupi.
CorigianoRossano lì 24/5/2024 Avv. Luigi Fraia