Cassano: nel consiglio volano parole pesanti. Garofalo manda un messaggio

Cassano

comune-cassanoAlle ore 20 viene a mancare a Cassano, all’affetto dei suoi cari, la “signora Democrazia”. Muore in Consiglio comunale, quando un sindaco, rivolgendosi ad un componente dell’opposizione (Iacobini), afferma: «Tu devi stare zitto perché il 5 giugno hai perso».
L’opposizione abbandona l’aula. Resta, invece, Tufaro.
Si discuteva di pregiudiziali e cioè se fosse legittima o meno la seduta di Consiglio in essere.
Perché il presidente Luigi Garofalo aveva, in giornata, comunicato: «In merito alla comunicazione ricevuta, comunico che non sarò presente alla seduta del Consiglio comunale, convocata poiché ritengo che la stessa convocazione sia stata posta in essere in palese violazione dello Statuto comunale e del Regolamento per l’Organizzazione ed il Funzionamento del Consiglio comunale di Cassano all’Ionio, in quanto proveniente da organo non legittimato dalla legge ad emanare suddetto atto. Pertanto, mi riservo di impugnare nelle sedi deputate eventuali atti deliberati dalla suddetta assise comunale».
Con queste righe indirizzate al vice presidente, al segretario, al sindaco, ai capigruppo e al Prefetto, il presidente del Consiglio comunale Luigi Garofalo prende le distanze da quello che accade al Palazzo di città.
I dubbi sono sulla stessa legittimità del primo punto del consiglio comunale.  Il comma 3 dell’art. 25bis dello Statuto Comunale prevede che il presidente ed il vice presidente possono essere revocati sulla base di una mozione di sfiducia motivata da gravi violazioni di legge, dello Statuto e del Regolamento. Inoltre, l’art. 46 del Regolamento comunale prevede che in caso di assenza o impedimento le funzioni del presidente siano svolte dal vice presidente. Ma intanto non erano state comunicate da parte del Presidente comunicazioni di assenza o di impedimento. “La funzione del Presidente del Consiglio è di carattere istituzionale e non politica, per cui la sua revoca non può che essere causata dal cattivo esercizio di tale funzione, tale da comprometterne la neutralità, non potendo essere motivata sulla base di una valutazione fiduciaria di tipo strettamente politico”.
Legittimo o non legittimo? Qualcuno lo stabilirà. Intanto, in città e non solo, si continua a discutere.
(Fonte:La Provincia)

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