Editoriale. L’intellighenzia perduta: Il declino della qualità intellettuale a Corigliano Rossano

Negli ultimi venti o trent’anni, Corigliano Rossano ha assistito a un preoccupante abbassamento del livello qualitativo della sua intellighenzia. Un tempo, questa città vantava figure di alto profilo, capaci di dare lustro e prestigio alla comunità con le loro competenze, conoscenze e visione. Erano persone che, con il loro contributo, arricchivano il tessuto sociale e culturale del territorio, lasciando un’impronta indelebile nella memoria collettiva.

Oggi, però, ci troviamo a fare i conti con una realtà profondamente diversa. Il livello qualitativo della nostra intellighenzia sembra essersi drasticamente abbassato, segno di un cambiamento culturale e sociale che ha progressivamente svuotato di contenuti e valori ciò che un tempo era considerato patrimonio intellettuale.

Questo declino sembra strettamente legato a un mutamento nelle priorità della società. Il denaro, ormai, ha assunto un ruolo centrale e predominante, influenzando scelte e comportamenti. Tuttavia, questo cambiamento non ha portato un miglioramento complessivo della qualità della vita, piuttosto ha contribuito a favorire la crescita di un nuovo tipo di figura: quella del “pezzente arricchito”. Persone che, pur avendo acquisito ricchezza, non hanno saputo gestire questo potere economico in modo da promuovere il bene comune. Al contrario, hanno finito per impoverire il contesto intellettuale e culturale.

Il risultato è un abbattimento del livello qualitativo dell’intellighenzia, un impoverimento che colpisce sia Rossano che l’intera area di Corigliano Rossano. La comunità ha perso la sua capacità di produrre pensiero critico, innovazione e cultura, soffocata da una logica materialista che ha relegato il sapere e il merito a un ruolo secondario. Se non si inverte la rotta, il rischio è che Corigliano Rossano continui a perdere quelle energie intellettuali che un tempo la rendevano un faro per l’intero per l’intero territorio. È tempo di riscoprire e valorizzare il vero capitale umano della città: la sua intellighenzia.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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