Il Consiglio comunale di Corigliano Rossano ha recentemente deciso di istituire una commissione per esplorare la costituzione di una nuova provincia, comprendente l’area di Corigliano Rossano. La decisione ha suscitato l’interesse del Comitato Magna Grecia-Gruppo Ionia, che ha prontamente inviato una nota ai vertici dell’amministrazione comunale per conoscere i dettagli della proposta. Mimmo Mazza, coordinatore del Comitato Magna Grecia – Gruppo Ionia, ha espresso preoccupazione per la mancanza di trasparenza intorno all’iniziativa. In un’intervista, Mazza ha spiegato il motivo della richiesta inviata al presidente del consiglio comunale, al consigliere proponente e al sindaco Flavio Stasi sottolineando il ruolo che il Comitato ha avuto nella promozione dell’idea. «Abbiamo inviato questa richiesta come Comitato Magna Grecia perché da cinque anni ormai dibattiamo il tema. Siamo stati promotori di un’idea che definisco rivoluzionaria: mettere insieme un ambito provinciale importante, che supererebbe i 400 mila abitanti, con tutti i requisiti previsti dalla norma per poter stare in piedi e al tempo stesso essere forte politicamente e amministrativamente», ha dichiarato Mazza.
Nuova Provincia con doppio capoluogo: Corigliano Rossano e Crotone unificate
Creare una Provincia di 400.000 abitanti per riequilibrare il regionalismo in Calabria
Mazza ha anche approfondito il significato che avrebbe l’inclusione di una provincia di oltre 400 mila abitanti nel contesto regionale: «Significa andare a riequilibrare un sistema scriteriato che, negli ultimi 50 anni, ha impostato un regionalismo deviato sui tre capoluoghi storici, Cosenza, Catanzaro e Reggio. Significherebbe sedersi al tavolo con questi tre capoluoghi storici con pari dignità e diritti. Stabilire nuovamente un principio territoriale che non serve solo a Corigliano-Rossano e Crotone, ma all’intera Calabria e al Mezzogiorno. L’idea della Magna Grecia, che unisce la Sibaritide e il Crotonese in un unico ambito, risponde ai criteri stabiliti dalla legge Delrio del 2014, che richiedono almeno 350 mila abitanti e 2.500 chilometri quadrati di superficie per una provincia di area vasta». Mazza ha poi concluso sottolineando come la proposta possa contribuire valorizzare le vocazioni territoriali: «L’idea della Magna Grecia si basa su un principio di policentrismo, che può unire aree di interesse comune come il turismo, la marineria, la rigenerazione di siti industriali e l’agricoltura. Amministrare queste aree tenendo conto delle loro peculiarità comuni significherebbe ottimizzare e creare ambiti ottimali, come richiesto anche dalla norma».