CORIGLIANO-ROSSANO. La rieducazione attraverso lo studio: il carcere come strumento di riscatto sociale e formazione di nuove prospettive.
G.G., già in possesso di un diploma e impegnato in un ulteriore corso di studi all’interno dell’Istituto, ha affrontato con impegno le complesse prove di selezione, dimostrando una determinazione che lo ha portato a raggiungere questa importante meta. Non solo un traguardo accademico, ma una nuova opportunità di riscatto personale e sociale, in linea con il principio costituzionale che prevede la finalità rieducativa della pena.
Il carcere come luogo di opportunità
La direzione dell’Istituto, rappresentata dal direttore Luigi Spetrillo, insieme ai funzionari dell’Area Trattamentale, ha espresso grande soddisfazione per il risultato conseguito, sottolineando l’importanza del supporto fornito lungo tutto il percorso di preparazione. Questo evento rappresenta un esempio di come la detenzione possa trasformarsi in un’opportunità di crescita personale e di rinascita, laddove l’istruzione diventa il motore di una nuova prospettiva di vita. Il successo di G.G. conferma il ruolo cruciale che lo studio può assumere all’interno del sistema penitenziario, aprendo nuove vie di riscatto per coloro che, nonostante il passato, decidono di investire in un futuro diverso. La formazione universitaria, specie in un contesto di alta sicurezza, non solo rappresenta uno strumento di acquisizione di competenze, ma anche una potente leva per un vero e proprio cambiamento esistenziale. La direzione dell’Istituto ha voluto ringraziare l’Università Bocconi per l’attenzione rivolta a una categoria di studenti così peculiare, esprimendo l’auspicio che G.G. possa raggiungere tutti gli obiettivi che si è prefissato. In un contesto complesso come quello carcerario, queste opportunità educative forniscono un senso tangibile alla pena, consentendo ai detenuti di guardare al futuro con nuove speranze e concrete possibilità di reinserimento nella società.