Nella turbolenta scena politica di Corigliano-Rossano, il Pd affronta una spaccatura interna che minaccia la sua unità e incisività. Giovan Battista Genova, ex sindaco e membro del direttivo, ha sollevato critiche pubbliche sulla gestione del partito e i legami con la giunta civica del sindaco Flavio Stasi. A suo dire, la modesta presenza elettorale del PD rende ingiustificabile ogni richiesta di rappresentanza in giunta, specie in un’amministrazione che valorizza un consenso civico. Genova ha espresso il suo disappunto verso la segreteria locale, accusata di ignorare le decisioni democratiche del direttivo a favore di un’alleanza più vicina alla giunta che alla base. Questa gestione, sostenuta da “vertici provinciali e regionali”, avrebbe minato la fiducia tra gli iscritti e reso necessari cambiamenti interni. Il PD, come il M5S e i Verdi, forma un “monogruppo” in Consiglio, ma resta escluso dalla giunta, a differenza di assessori senza sostegno consiliare. Una situazione che porta il PD a rivendicare un assessorato per ristabilire l’equilibrio. Per Genova, la rappresentanza civica del sindaco Stasi appare distante dai partiti, ignorando il loro ruolo di mediazione tra amministrazione e cittadini. Nonostante le critiche, l’ex sindaco riconosce che la giunta attuale offre una certa dignità alla sinistra, ma resta scettico sul peso politico effettivo della sinistra in questa amministrazione.
Critiche anche alla Festa dell’Unità
Anche la recente Festa dell’Unità, tenutasi in Piazza Sarotto, non è sfuggita a critiche. Secondo Genova, l’evento si è trasformato in una manifestazione priva di reale dialogo politico e partecipazione. I cittadini si sono visti accorrere solo all’intervento del sindaco, segno di una Festa che sembra costruirsi sull’immagine di Stasi piuttosto che su una base politica del partito. L’ex sindaco invita il capogruppo PD a considerare tutte le “anime” del partito, segnalando come l’attuale segretario abbia ulteriormente disperso le idee originarie del Pd, ormai carente di un progetto chiaro e di una rappresentanza politica incisiva. Pur riconoscendo le doti personali del segretario, Genova resta dubbioso sulla sua capacità di dare una direzione politica al partito, ritenendolo più un ruolo “d’immagine” che di leadership. Questa crisi di rappresentanza si riflette anche nella scarsa partecipazione al direttivo, segno di un distacco che, a parere dell’ex sindaco, rende necessaria una sostituzione o dimissioni del segretario. Per uscire dalla crisi, Genova ipotizza la formazione di un “comitato per l’alternativa”, che sappia costruire una vera opposizione a Corigliano-Rossano. Un’opposizione che sia capace di rispondere all’ambizione legittima del sindaco di ricoprire, in futuro, ruoli più alti. Se il PD locale non ritroverà una direzione chiara e una strategia, conclude l’ex sindaco, rischia di rimanere marginale non solo nell’amministrazione comunale ma anche nel dibattito politico della città.