E’ bello ritrovarsi qui, per la prima volta insieme, intorno ai nostri Santi Patroni.
Qui in Piazza Steri, così chiamata perché un tempo punto di compra vendita della legna, luogo di aggregazione e di vita per la Città.
Ho desiderato questo momento pensando a noi e al nostro bisogno di ritrovare coesione sociale a partire da quelle radici sante che hanno reso grande Rossano nella memoria del mondo.
Due santi, come Nilo e Bartolomeo, che hanno rischiarato il medioevo, con la capacità di interloquire col mondo religioso e politico, ci offrono la possibilità di interrogarci e chiederci che ne stiamo facendo delle nostre origini, del nostro essere come loro credenti ardenti e appassionati, amanti del mondo ma soprattutto di Dio.
«San Nilo vedeva che tutti gli uomini, tutti gli animali, finanché ogni rettile che si muoveva sulla terra, erano in cecità e totalmente privi di luce e la terra stessa tutta quanta era circondata da una tenebra profonda e da una immensa caligine »
Così Bartolomeo scrive del Maestro amato, indicandone la missione da lui condivisa.
Forse anche noi potremmo usare queste parole per definire, l’esistenza e i tempi che viviamo, spesso storditi da luci fatue e impoveriti da un forte ripiegamento sulle nostre povere certezze.
San Nilo e San Bartolomeo ci invitano con coraggio ad assumere quella capacità di guardare in alto ma non dimenticando la nostra condizione umana di pellegrini che camminano su questa terra, casa che dobbiamo trasformare nel santuario di Dio.
Siamo chiamati a saper leggere i segni dei tempi riuscendo a guardare dentro i movimenti della storia, i sussulti del vivere.
C’è un cammino di liberazione che ci attende per ritrovare quella capacità generativa vissuta da Nilo nel saper aprire i cuori di tanti.
Anche per la nostra amata Rossano, città natale dei due santi, diviene preziosa questa loro testimonianza.
San Nilo e san Bartolomeo ci consegnano un esempio da perseguire.
In questa amata realtà cittadina abbiamo bisogno di chi si assuma il coraggio di ridare chiarezza e forza al rapporto tra istituzioni e cittadinanza.
Abbiamo bisogno di chi offra il suo contributo per ridare luce ad un tempo, fin troppo lungo, in cui la sterile lamentazione ha preso il posto di una sana e bella progettualità.
La nostra amata Rossano ha bisogno di ciascuno di noi e della nostra capacità di decentrarci per cogliere la feconda capacità di costruire, realizzare percorsi e opportunità per tutti, e questo nasce dal mettersi insieme, senza giudizi e pregiudizi.
Coraggio! A tutti dico: coraggio!
Destiamoci dal torpore che ci affligge, facciamo cadere le facili divisioni in cui spesso incespichiamo e sostenuti dai Santi proviamo a costruire insieme il nostro futuro.
Dio benedica tutti voi, benedica i nostri amministratori e con l’aiuto dei santi ci permetta di realizzare questo sogno di Città e di Chiesa.