La serata, introdotta e presentata dal Presidente della TAMM Alessandra Pettinato, regista dello spettacolo nonché Consigliere del Comitato FITA provinciale di Cosenza, delegato al “Mondo Giovani e Formazione”, «è un invito a riflettere e a non confondere mai la violenza con i sentimenti autentici. Lo spettacolo è dedicato alle donne vittime di violenza. Il teatro e la poesia danno la voce a chi, purtroppo, voce non ha più».
Dopo i ringraziamenti agli spettatori presenti, testimoni di una comunità sensibile a tematiche sociali che contrastano la violenza, un saluto istituzionale è stato rivolto al Presidente della FITA Provinciale di Cosenza Antonio Maria D’Amico, al Segretario Alessandro Bartoletti e al Direttore artistico Imma Guarasci, nonché a tutte le compagnie affiliate FITA, che con la loro presenza e il costante impegno nel teatro amatoriale hanno donato un contributo significativo alla realizzazione di questo evento.
Il presidente della FITA Provinciale di Cosenza Antonio Maria D’Amico, dopo aver ringraziato l’associazione T.A.M.M affiliata alla Federazione per aver regalato una serata emozionante, ricca di riflessioni e suggestioni, e per aver aderito alla campagna di sensibilizzazione nazionale FITA “Non era un trucco di scena”, ha permesso alla FITA Provinciale di Cosenza di lanciare un messaggio: “Mai più violenza contro le donne!”.
Il Direttore artistico della FITA Provinciale di Cosenza Imma Guarasci ha richiesto al pubblico un ulteriore applauso per le allieve attrici e gli allievi attori della T.A.M.M, guidati sapientemente dalla regista e interprete Alessandra Pettinato, consigliere delegato al mondo giovani della FITA provinciale di Cosenza: «Per aver messo in scena una performance di teatro sociale che denuncia ogni forma di violenza. Convinti che la mission del teatro sia anche quella di “agire” bene nel mondo attraverso la propria arte, proponendo possibili soluzioni di evoluzione sociale in opposizione a qualsiasi forma di violenza».
La performance si è conclusa con un messaggio forte e chiaro scritto sul fondale del palcoscenico: BASTA!!!
Dalle note di regia di Non chiamatelo amore a cura di Alessandra Pettinato si evince la scelta di un linguaggio semplice ma diretto: «Le donne sono capaci di trasformare il dolore in una richiesta di ascolto e cambiamento. I “contrasti teatrali” della performance hanno creato ancora di più tensione, intensità emotiva e significato nelle scene, lasciando che le parole fossero protagoniste, amplificate dall’intensità degli attori e dalla profonda connessione emotiva che si è instaurata con il pubblico».
La cultura, il teatro e l’arte sono strumenti potenti per combattere la violenza e promuovere il rispetto e l’uguaglianza. Attraverso eventi come questo, l’associazione T.A.M.M. rinnova il proprio impegno a essere non solo una compagnia teatrale, ma anche una comunità che riflette e agisce. (comunicato stampa)
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