(Gruppo Cons. di Forza Italia, Crosia) CROSIA – «Al Nido comunale la Chiocciola è stato commesso un abuso e sono stati calpestati i diritti di due lavoratrici. Lo avevamo denunciato nell’autunno scorso e oggi il Giudice del Lavoro del Tribunale di Castrovillari ha dato ragione alle nostre preoccupazioni, condannando la scelta d’odio e di pregiudizio perpetrata dall’Amministrazione Comunale per mano della cooperativa che gestisce la struttura».
«La giustizia – sottolineano – trionfa sempre. Mercedes Forciniti e Isabella Campana dovranno essere reintegrate. E saranno reintegrate proprio grazie a quella Clausola Sociale che da amministratori attenti alle esigenze di chi lavora, all’epoca dell’Amministrazione Russo, avevamo fortemente voluto all’interno del Contratto di affidamento e gestione del nido comunale; esattamente al contrario di chi oggi, invece, preferisce seguire logiche di potere e attuare ritorsioni politiche, piuttosto che tutelare i diritti fondamentali dei suoi cittadini».
«Questo comportamento perpetrato nell’ambito del Nido comunale – aggiungono – non soltanto viola diritti basilari nel mondo del lavoro, ma rappresenta un atto di pura arroganza politica ed un arbitrio che non possiamo tollerare. Già, perché, così come eravamo convinti che si stesse perpetrando un abuso bello e buono nei confronti delle due educatrici, rimaniamo altrettanto persuasi e preoccupati del fatto che questo sia, più in generale, il modus operandi di questa scellerata gestione comunale, dove l’odio e la regola del “chi non è con me, è contro di me” sia diventata una regola inaccettabile».
La sentenza del Giudice del Lavoro è chiarissima: la Cooperativa è stata giustamente condannata a riassumere immediatamente le lavoratrici e a compensarle per i mancati guadagni, incluse le spese legali a cui, di riflesso, dovranno far fronte i cittadini di Crosia. «Questa vergognosa situazione – dicono ancora dall’Opposizione – non solo arreca un ulteriore danno economico, ma macchia la dignità della nostra comunità, già ferita da una gestione amministrativa che evidentemente non sa governare con equilibrio, lucidità e imparzialità. Sono solo accecati dall’odio. E questo è un oltraggio alla Democrazia».
«Per fortuna, in questo caso, è arrivata la Giustizia a mettere a posto tutto con una sentenza che è solo l’inizio di un percorso di giustizia: siamo certi, infatti, che anche nei procedimenti futuri, che le due lavoratrici stanno portando avanti per il totale e completo reintegro, i diritti verranno posti al di sopra di qualsiasi interesse politico. Il nostro appello è ai cittadini e a tutti coloro che in questi mesi stanno subendo le angherie e le oppressioni di un’Amministrazione comunale nemica dei lavoratori e delle famiglie: non lasciamoci intimidire. Esercitiamo il nostro diritto alla trasparenza e alla giustizia – concludono Cavallo, Guido e Russo – e smantelliamo questa rete di scorrettezze che avvolge il nostro municipio. (comunicato stampa)