Sulla sanità la politica ha toccato il fondo. A mali estremi, estremi rimedi. Chiamata in causa la magistratura, ma anche il ministro della salute, il presidente della regione calabria, il sindaco del comune di Rossano quale autorità sanitaria locale, il commissario per la sanità in Calabria, il direttore generale del dipartimento sanità della regione Calabria, il direttore generale dell’Asp di Cosenza, il procuratore della repubblica presso il tribunale di Castrovillari. Sul loro tavolo un atto di esposto che narra tutte le anomalie e le ipotesi di reato a monte della sanità ospedaliera e territoriale che non funzione, a partire da un ospedale spoke “Corigliano-Rossano” fantasma. Nel documento che sarà sottoposto alla firma di tutti i cittadini (attraverso banchetti sparsi per la città) si parla di impegni assunti e mai mantenuti, di passerelle politiche, di violazione del diritto alla salute, di malasanità, di disservizi, di mancata assistenza, di carenze non più tollerabili.
Il profilo penale riguarda presunte dissociazioni “dalle disposizioni vigenti in materia (patto per la salute 2014-2016; Programmi operativi 2013-2015 e 2016-2018;DCA 5 Luglio 2016;Riorganizzazione delle reti assistenziali (Rete Ospedaliera, rete dell’emergenza-urgenza; DCA n.64 del 5 Luglio 2016); Mancata Adozione dell’Atto Aziendale- DCA n.130 del 16.12.2015”. Forte la percentuale di migrazione extra regionale, mobilità passiva pari a quasi 300 milioni di euro. I LEA (livelli essenziali assistenza) con il più basso dato tra le regioni italiane , ancor più grave nello Spoke Rossano-Corigliano, mai attivato nelle sue specifiche funzioni. Di tutto questo e di altro hanno discussione, in sede di conferenza stampa, i rappresentanti del gruppo consiliare RossanoFutura Tonino Caraccio e Marinella Grillo, entrambi portavoce del diffuso malessere presente in città. Postazioni smantellate in ragione di uno ospedale nuovo che dovrà vedere la luce in tempi brevi. E in ragione di una razionalizzazione della spesa pubblica irrazionale e senza criterio. Bisognava al contrario implementare per come indicata nel Piano Operativo 2016-2018, sia per la mancata copertura delle previste dotazioni mediche ed infermieristiche, che per la mancata attivazione di posti letto programmati nel Piano Attuativo 2016-2018 della Regione Calabria e da attivarsi entro il 31.12.2016. Denunciata la totale obsolescenza delle attrezzatura e, spesso, dei locali medici (sale parto, sale operatorie, ecc. ). E ancora, sullo jonio esiste uno Spoke fantasma: permangono due chirurgie fotocopia, ambedue funzionano a stento, anche per l’avvenuto pensionamento di personale medico non rimpiazzato; permane il malfunzionamento del laboratorio di analisi a tutto vantaggio dei privati; si allungano le liste di attesa anziché accorciarsi; le apparecchiature per la diagnostica radiologia sono spesso ferme e, quelle di nuovo acquisto, come la risonanza magnetica presso il Presidio di Rossano, non attiva benché sia trascorso un triennio dalla commessa;i servizi di otorinolaringoiatria sono diventati di fatto di tipo ambulatoriale stante la semplice circostanza che lavorano dal lunedì al venerdì e dalle otto alle due senza che vengano praticati interventi operatori; l’ortopedia lavora a ritmi ridottissimi ed in uno con la medicina e la chirurgia per mancanza dei dirigenti medici;
non si procede alla unificazione delle aree mediche e chirurgiche sicché funzionano a singhiozzo sia a Rossano che a Corigliano; il Reparto di Ostetricia e Ginecologia, benché gravato di notevoli carichi di lavoro, opera in condizioni non conformi agli standard per come attesta una recente verifica Commissariale per le oggettive condizioni fisiche del Reparto e per carenza di personale. L’assistenza socio-sanitaria integrata risulta sconosciuta. I servizi territoriali presentano livelli di disorganizzazione generale. Nel documento sono presenti proposte miglioranti. Alle autorità si chiede che si formuli un piano di superamento delle criticità operative che consenta di raggiungere i valori programmati degli indicatori LEA e l’azzeramento delle liste di attesa accompagnati da un congruo investimento in tecnologie ed attrezzature che investano anche l’area della burocrazia il cui modello organizzativo provoca disservizi e dispendio di risorse. Al Sindaco di Rossano di promuovere un’assemblea dei primi cittadini della Sibaritide, affinché richieda la convocazione della conferenza dei sindaci.Atto di diffida infine per il Direttore Generale dell’ASP affinché porti a compimento il procedimento di approvazione dell’Atto Aziendale. Nel corso della conferenza stampa sono emersi altri preoccupanti spunti, tra questi: l’isolamento dello jonio. L’emodinamica (può salvare vite umane) è presente solo sul tirreno, pollino e Cosenza; alcuni esami del laboratorio analisi si potranno effettuare solo a Cosenza; non c’è una piattaforma di elisoccorso omologata (per i voli notturni). Infine una stoccata al sindaco di Corigliano Giuseppe Geraci visto come un “conservatore” della sanità pubblica, con riferimento alla proposta di Scura di destinare l’area chirurgica a Rossano ed area medica a Corigliano. Sott’accusa, ad ogni modo, tanto Scura quanto Oliverio su tutte le manchevolezze denunciate.