La questione Enel è riesplosa in tutte le sue sfumature: in discussione i lavoratori dell’indotto e le prospettive legate al progetto Futur-e. Per i sei addetti alle pulizie che si sono incatenati nei giorni scorsi la vertenza è in via di definizione. Tra gli accordi da una parte la revoca dei provvedimenti di trasferimento, dall’altra una riduzione dell’orario di lavoro. Nel frattempo per martedì prossimo i rappresentanti dell’holding saranno a Rossano al fine di partecipare a una seconda conferenza dei capigruppo per discutere delle sei proposte imprenditoriali sul tappeto. L’approccio alla problematica non è dei migliori. In città lo scontro è politico. Il capogruppo di RossanoPulita Flavio Stasi parla di ritardi nel coinvolgimento delle minoranze. Qualche notizia è giunta “soltanto il 6 febbraio, mentre una commissione di valutazione, a cui partecipa anche il Comune, si riunisce dallo scorso Novembre. Fanno eccezione quattro righe (rese recentemente pubbliche). afferma Stasi- inviateci a metà Gennaio su richiesta degli stessi capigruppo, dove sui progetti c’è scritto tutto ed il contrario di tutto.
È intollerabile che il Consiglio Comunale non sia stato minimamente chiamato in causa rispetto ad una vicenda tanto importante, che il Sindaco o chi ne esercita di fatto le funzioni (l’assessore al bilancio) da mesi abbiano partecipato a questa commissione senza che i capigruppo sapessero quando, come, perché, ma soprattutto senza essere neanche interpellati rispetto a quale posizione avrebbe assunto la Città di Rossano rispetto al futuro della centrale. Inutile girarci intorno- tuona il movimentista- si tratta di un comportamento torbido, oltre che istituzionalmente scorretto, che autorizza il sospetto di posizioni interessate rispetto al concorso, così come qualcuno ha ipotizzato in questi giorni. È grave che una questione importante come quella di Enel si possa affrontare senza la totale trasparenza necessaria proprio fugare ogni dubbio. Non solo: questo comportamento irresponsabile non crea i presupposti per unire la città in un momento difficile come questo, e su una questione tanto importante serve unità aldilà di ogni schieramento. In questi giorni ho, per altro, sentito spesso parlare di privacy aziendale come una presunta giustificazione a tale comportamento, o addirittura ho dovuto ascoltare la tesi secondo la quale quello di Enel sarebbe “un affare tra privati”: mi chiedo se mai la politica è stata tanto insignificante ed insulsa dall’Unità d’Italia ad oggi. La questione Enel riguarda il passato, il presente ed il futuro di un territorio e delle sue comunità, la questione quindi è profondamente politica e riguarda chi questo territorio lo Governa. Enel stabilisca se voler provare a decidere il futuro dell’impianto da sola o se coinvolgere realmente le istituzioni del territorio, preferibilmente soggetti eletti, non quelli che non sarebbero eletti neanche se si candidassero in solitaria. Fino ad ora ho ascoltato splendide dichiarazioni d’intenti e formali disponibilità, ma quando si richiedono informazioni concrete sui progetti ci si trincera dietro la presunta privacy industriale”.