“Il lavoro intenso che abbiamo svolto in questi mesi -ha detto, tra l’altro, il presidente Oliverio, dopo aver ringraziato tutti quelli che hanno concorso al raggiungimento di questo obiettivo- ci ha permesso di sbloccare una delle opere più importanti ed a cui noi puntiamo particolarmente. L’ospedale della Sibaritide è sicuramente una grande infrastruttura che consentirà di operare il necessario salto di qualità all’intero sistema sanitario regionale.
Abbiamo lavorato sodo, anche in presenza di vicissitudini che, come è noto, hanno coinvolto l’impresa “Tecnis”. Abbiamo mantenuto la barra ferma e dritta. Oggi possiamo dire che con l’approvazione del progetto definitivo si apre la fase finale per l’apertura dei cantieri, a cui pensiamo di poter dare il via entro la primavera prossima, sicuramente entro la fine del mese di marzo”. Era il 24 novembre scorso ed il presidente della regione Calabria pronunciava queste parole nel corso di un incontro, voluto ed organizzato presso il castello ducale di Corigliano, da Oliverio e Franco Pacenza per presentare il progetto della nuova struttura.
E’ vero che siamo al 4 marzo e per la fine di questo mese mancano 25 giorni, però è altrettanto vero che per “aprire i cantieri” come diceva Oliverio quattro mesi fa, ben difficilmente saranno sufficienti tre settimane.
E allora come interpretare tutto ciò? L’ennesimo rinvio? L’ennesima presa per i fondelli per le popolazioni interessate? O cos’altro?
Tutto ciò, secondo noi, è molto grave in quanto non si può continuare a giocare con la salute dei calabresi. Ben conosciamo qual è lo scenario da “the day after” che vive l’offerta sanitaria nella pina di Sibari, e crediamo che la conosca molto bene il “figlio” di questa parte del territorio calabrese: Franco Pacenza.
Spariti gli ospedali di Trebisacce e Cariati, quelli attualmente aperti di Corigliano e Rossano, non solo scoppiano di lavoro, ma soprattutto si trovano a fronteggiare la quotidiana emergenza con poco personale e pochi mezzi.
Ecco perché in molti sono convinti che il nuovo ospedale della Sibaritide potrebbe finalmente ridare slancio e credibilità alla sanità della Sibaritide, ma di fronte a questi continui rinvii, i detrattori, cioè coloro che sono convinti che il nuovo ospedale non si farà mai, prendono sempre più maggiore vigore.
Più volte è stato detto che in attesa della realizzazione nella nuova struttura, la regione pensi a potenziare quelle che attualmente sono operative, invece, non solo il nuovo ospedale tarda ad arrivare, ma quello che più preoccupa è il fatto che gli ospedali di Corigliano e Rossano sono al collasso.